M9 multimediale punta all’effetto Wow

Mestre. Sarà il mezzo virtuale a mostrare cos’è stato il Novecento: il visore Oculus, il 3D e la realtà immersiva. Si sentiranno odori e rumori

Museo del Novecento, Brugnaro si scatena in altalena

MESTRE. A provare per primo la "piazzetta" con le campane è stato il sindaco Luigi Brugnaro, che sabato pomeriggio si è scatenato in altalena, assieme al presidente della Fondazione di Venezia, Giampietro Bunelloper far suonare la campanella attaccata alle catanelle.

Realtà virtuale, aumentata e immersiva, per trasformare l’esperienza del viaggio nella storia del Novecento nel nuovo museo M9, che aprirà i battenti il primo dicembre 2018 (con un’inaugurazione lunga tre giorni) in un viaggio all’insegna dell’effetto “Wow”. Anche negli spazi commerciali del vicino convento di via Poerio.

La cultura che stupisce e diverte è il fulcro di un museo che non esporrà oggetti, reperti e quadri ma sarà fatto di immagini, filmati (quelli delle Teche Rai, dell’Istituto Luce, Ferrovie dello Stato e altri archivi nazionali) e di realtà “virtuale” e 3D, maxi schermi e tecnologia per immergere lo spettatore nell’esperienza di scoperta. Una proposta culturale del tutto nuova per la città. Secondo la società Polymnia, che sovrintende ai cantieri per la Fondazione di Venezia, questa proposta sarà capace di attrarre i 2,7 milioni di cittadini che vivono tra Padova, Treviso e Venezia e i turisti che pernottano tra Mestre (1,5 milioni l’anno) e Venezia (3 milioni l’anno). Una scommessa.

M9, accordo con Vtp per i turisti
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Mestre, Centro Santa Maria delle Grazie/ Incontro pubblico sullo stato di avanzamento dei lavori dell'M9

L’amministratore delegato di Polymnia, Valerio Zingarelli, ieri ha puntato proprio sulla tecnologia per spiegare cosa sarà il nuovo distretto museale, grande un ettaro, che aprirà i battenti, ha detto, il primo dicembre 2018 e per il quale parte il countdown ufficiale.

Il 31 marzo 2018 il cantiere sarà consegnato e il 1° aprile partiranno gli allestimenti museali destinati a terminare entro il 15 agosto Il primo ottobre sarà pronto l’allestimento anche dell’area Retail, gli spazi commerciali nell’ex convento, per i quali si fanno avanti i primi interessati. Tra il 1° settembre e il 15 novembre è prevista la “business simulation”: schiere di collaudatori invaderanno il complesso per testare il funzionamento di ogni dispositivo del museo.

Ci vorrà del tempo per convincere gli scettici, che non sono pochi, e i tanti che non hanno ancora capito la proposta culturale di M9. Ma Zingarelli, ingegnere che arriva dalla Rai, è convinto che il museo potrà stupire. Grazie alla tecnologia, ogni sei mesi o ogni anno, le sezioni saranno aggiornate con nuovi contenuti. Immaginatevi il museo come un computer governato da un programma sofisticato che viene aggiornato a ogni «rilascio di release», dice Zingarelli. Del resto saranno le macchine e il virtuale a mostrarci cosa è stato il Novecento. Si utilizzerà un visore “Oculus” per provare a muoversi all’interno di una cucina degli anni Venti o degli anni Sessanta.

M9: siamo entrati nel grande cantiere

Un tavolo touch screen permetterà di scoprire come si mangiava nel passato, conoscere ingredienti e marche di prodotti del passato, tentare di comporre una ricetta. I video d’epoca, modificati con il 3D e la realtà immersiva, potrebbero portare lo spettatore tra il pubblico di piazza Venezia durante un comizio di Mussolini. Oppure si annuserà l’odore delle fabbriche e il rumore degli altoforni industriali. Grandi schermi da 55 pollici aiuteranno il visitatore a muoversi nelle due sale del museo M9, quelle riservate alla esposizione permanente che comprende otto sezioni. Al primo piano: economia, società, consumi e stili di vita, scienze tecnologiche. Al secon piano le sezioni su città e paesaggio, politica, identità, cultura e media.

Le sezioni sono nate dal lavoro dell’Advisory board capitanato da Cesare De Michelis, presidente di Marsilio, che oggi è nel nucleo dei “saggi” di M9, assieme a Gianni Toniolo, l’ex premier Giuliano Amato, Walter Barberis, il giornalista Aldo Cazzullo, il giornalista Paolo Peluffo, e l’ex ministro e presidente del Cnel Tiziano Treu.

Al terzo piano, dove le pareti passano da nere a bianche, ecco le mostre temporanee: due o tre all’anno con la vocazione di raccontare attraverso artisti e aziende come sarà il nostro futuro.

Nell’area commerciale dell’ex convento di via Poerio, il cui restauro è ultimato, i negozi potranno puntare sulla tecnologia per nuove esperienze di shopping: specchi “magici” davanti al quale provarsi abiti senza spogliarsi; cataloghi elettronici che si sfogliano con un dito e il camerino diventa virtuale. «Di certo non vedrete supermercati aprire nell’area retail», ha precisato Zingarelli, «ma verrà sviluppato un nuovo concetto che può portare alla nascita di aziende e start-up legando commercio tradizionale a quello elettronico». L’area si aprirà agli eventi diffusi tra ex convento, piazzette interne e l’auditorium da 200 posti che ospiterà non solo conferenze e concerti ma anche il cinema 4K. Una novità dell’ultimo minuto per l’area metropolitana.

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