M5S-Lega, amore a Roma, ma a Venezia è scontro totale
VENEZIA. L’alleanza impossibile imbarazza Cinquestelle e Lega. In Regione i grillini sono da sempre all’opposizione dura contro la giunta Zaia. A Venezia, in Comune, tra i più duri contro la maggioranza Brugnaro e in particolare contro la Lega.
Non più tardi di qualche giorno fa, il consigliere grillino Davide Scano ha presentato un’interpellanza e un esposto in Procura sul presunto «conflitto di interessi» di Giovanni Giusto, esponente veneziano della Lega e consigliere delegato per la voga e le Tradizioni. «Non può farlo, perché è presidente del coordinamento delle remiere», accusa Scano. Poi, di colpo, il Movimento anticasta va al governo con la Lega, da sempre alleata di Berlusconi e del centrodestra.
«Ma non siamo alleati, c’è solo un contratto di cose da fare insieme», prova a spiegare la consigliere M5s Elena La Rocca, «c’è tanto nervosismo perché abbiamo rotto gli schemi. Voi continuate a pensare con le categorie di vent’anni fa. Non ci sono più». Fatto sta che risulta difficile mettere d’accordo due forze che in campagna elettorale si sono bastonate e che a livello locale sono quasi ovunque su fronti opposti sui temi più importanti.
«Le alleanze locali non c’entrano», dicono al Carroccio. Due sono i consiglieri leghisti che sostengono la giunta Brugnaro, Giusto e Silvana Tosi.
Tre i grillini, da sempre all’opposizione attiva contro l’amministrazione. Davide Scano, Sara Visman, Elena La Rocca. Opposizione totale alla politica leghista, a cominciare dai tagli alla Sanità, dalle riforme regionali, dai vitalizi. Solo tre anni fa il leader del Movimento Di Battista aveva realizzato un video su quello che allora definiva «il nemico».
«Non basta la questione degli immigrati e l’atteggiamento razzista», diceva, «la cosa più grave è che la Lega fa parte della casta, ha incassato i nostri soldi per i vitalizi, non ha mai accettato di votare le nostre proposte per ridurre i parlamentari».
La politica cambia, si sa. E adesso dai quasi insulti si passa al «contratto». Che per quanto riguarda la laguna dovrà mettere d’accordo posizioni opposte. I Cinquestelle sono molto critici sul Mose, la Lega non si è mai opposta. E poi la Pedemontana, le grandi navi.
Sulle crociere i Cinquestelle sono per le navi fuori dalla laguna, pur non appoggiando la soluzione De Piccoli del porto a San Nicolò. Un ex assessore grillino di Mira aveva anche presentato un progetto, per le navi al Lido. La Lega, invece, il presidente della Regione Zaia in testa, appoggia la soluzione Marghera. Proposta dal sindaco e dal governo Renzi, e si schiera in difesa della Marittima. Che posizione prenderà il governo, che dovrà fare i conti con le soluzioni opposte dei firmatari del suo contratto?
«Per noi non cambia nulla», dicono sicuri i consiglieri Cinquestelle, «la nostra opposizione alla giunta Brugnaro resta ferma e decisa».
Non cambia niente nemmeno per la Lega. Che dopo qualche mal di pancia iniziale adesso sostiene in modo convinto l’amministrazione del sindaco imprenditore. Non fosse altro perché si tratta del primo governo di centrodestra-civico in laguna dopo vent’anni di centrosinistra.
Un rapporto che si è consolidato negli ultimi mesi anche con la conferenza stampa a Ca’ Farsetti per la presentazione dei candidati di centrodestra. Nel veneziano, quasi tutti leghisti. Presentazione e benedizione del sindaco Brugnaro, che aveva fiutato la possibile vittoria del centrodestra. E anche in quel caso scontro frontale con i grillini. Che avevano presentato un esposto al Garante per violazione della legge. Ottenedo parziale soddisfazione con una multa al sindaco.
Posizioni lontane, ma che adesso dovranno convivere nel nuovo governo.
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