Luxuria sul caso Cloe: «Deve rendere conto solo ai suoi studenti, non alla politica»

«Non siamo più degli alieni e la gente lo ha capito, per primi i giovani di oggi». A Palermo dal Teatro Massimo, dove è impegnata nelle lettura di Debussy, l’ex onorevole Vladimir Luxuria parla del caso di San Donà

SAN DONA'. «Non siamo più degli alieni e la gente lo ha capito, per primi i giovani di oggi». A Palermo dal Teatro Massimo, dove è impegnata nelle lettura di Debussy, l’ex onorevole Vladimir Luxuria (in foto), notissimo transgender e volto anche dell’ “Isola dei famosi”, commenta con passione il caso di San Donà. «È giusto realizzarsi nella vita come nel lavoro, perché la sola alternativa non sia più la strada, il marciapiede. Non mi pare che Cloe, al di là dello stupore che ha destato nella scuola, abbia cambiato il suo comportamento con gli studenti. Non ha dato spettacolo, non ha fatto del cabaret. È importante non nascondersi. Guardiamo alla sua professionalità, all’amore con cui fa il suo lavoro. Ora, come sempre, ci sono dei politici che vogliono inzuppare il pane nella polemica e questo lo trovo sbagliato. Lui non doveva certo rendere conto della sua transizione a politici e amministratori, ma ai ragazzi della scuola, che non mi pare l’abbiano presa così male e neppure i loro genitori, in fondo. Credo che Cloe», conclude Luxuria, «abbia solo fatto un cambio di tessuti e vestiti, e non certo del suo lavoro che svolge con rispetto, amore e onore».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia