Lutto cittadino per Giuseppe Baldan

CAMPOLONGO. Campolongo proclama il lutto cittadino per la morte del suo concittadino Giuseppe Baldan nel tragico incidente sul lavoro di Adria in cui hanno perso la vita altri tre operai a causa delle esalazioni di acido solforico.
Il giorno del funerale il Comune parteciperà all’estremo saluto con tutta la giunta e un gonfalone dell’ente locale. Su scuole e municipio la bandiera sarà posta a mezz’asta. Anche i negozi sono invitati a tenere le serrande abbassate. Tutti i dipendenti comunali osserveranno un minuto di silenzio in concomitanza con lo svolgersi della cerimonia funebre.
«Questo tragico evento, che ci colpisce oltre che per la sua enormità con quattro vite strappate alle loro famiglie e ai loro amici per mancanza di adeguate misure di sicurezza sul lavoro» spiega il vicesindaco Andrea Zampieri «anche per la conoscenza e l’affetto che molti di noi nutrivano per l’amico Giuseppe Baldan. Questo è solo l’ultimo anello di una lunga e insopportabile catena di incidenti e morti sul lavoro che quasi quotidianamente si abbatte in Italia e che vogliamo interrompere una volta per tutte».
Da qui la decisione di proclamare il lutto cittadino con una delibera approvata ieri mattina. «Il Comune» continua Zampieri «si associa alla commozione espressa dal presidente Giorgio Napolitano e dal presidente regionale Luca Zaia e per dare ulteriore voce alla denuncia della piaga delle morti sul lavoro, condizione indegna di un paese civile, proclamiamo il lutto cittadino per il giorno delle esequie di Giuseppe Baldan, morto sul lavoro. Con questa decisione invitiamo tutta la comunità a condividere la tristezza per la tragedia e a riflettere sui motivi che l’hanno determinata».
Intanto in paese lo sgomento e la tristezza per la notizia è ancora enorme. Davanti alla casa di Giuseppe che viveva con la moglie Monica e i figli Beatrice di 17 e Cristian di 11 in via Veneto al civico 73, ieri tante persone hanno portato dei fiori. «Giuseppe» hanno ricordato in questi giorni gli amici «era un grande appassionato di sport e un attivista del gruppo parrocchiale “Noi San Lorenzo”. Era un amante delle camminate in montagna e del trekking». Anche nel suo ultimo weekend era andato a fare una ferrata in montagna con un gruppo di appassionati della Riviera.
Alessandro Abbadir
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