Lutto a Concordia, ragazza stroncata dalla leucemia a 22 anni

Anna Boldarin è morta ieri alle 15 dopo aver lottato strenuamente contro la terribile malattia. La comunità in lacrime

CONCORDIA. Era aggrappata a un esile filo di speranza Anna Boldarin. Ieri pomeriggio, anche quel filo tenue, che la teneva in vita, si è spezzato. La leucemia l’ha portata via ad appena 22 anni, dall’affetto dei suoi cari. Spegnendo per sempre la luce dei suoi occhi, cancellando in un colpo solo tutti i suoi sogni. A Milano, dove era ricoverata da oltre tre mesi, il grande cuore di Anna ha finito di battere. La giovane abitava con i genitori, papà Bruno e mamma Antonella Versolato, quasi in centro a Concordia Sagittaria, al di là del fiume Lemene, in via Aquileia, non lontano dalle Gaffarelle. Lascia nel dolore anche il fidanzato, Marco Samassa, e la sorella più grande, Eleonora, che l’aveva resa zia. La notizia ha suscitato profondi dolore e costernazione anche nella vicina Portogruaro, dove Anna aveva studiato, riuscendo a diplomarsi, nonostante la malattia, ragioniera all’Isis Luzzatto. Ha combattuto come una leonessa, da quando nell’età adolescenziale era insorta una forma particolarmente aggressiva di un male che colpisce la pelle. Svariati ricoveri hanno accompagnato l’ultima parte della sua esistenza. Eppure, sebbene indebolita dalla malattia, Anna riusciva a dare lezioni di vita a tutti, anche ai suoi professori. Col tempo la comunità di Concordia, che oggi piange la sua precocissima perdita, aveva cominciato a conoscerla, ad apprezzarla, e ad ammirarla. Anna non era sola. Sono state svariate le raccolte di fondi organizzate per permettere alla famiglia di sostenere le spese mediche e di viaggio nei centri specialistici in cui Anna Boldarin entrava e usciva. A Genova come a Milano. Viaggi della speranza dove essa stessa trovava i lati positivi. Era Anna a dare speranza a chi le stava intorno. Con la sua formidabile voglia di vivere e il suo accattivante e contagioso sorriso. Nella sofferenza si affidava alla fede. Come in un viaggio a Medjugorje. Alla Madonna e a sé stessa aveva affidato le speranze di una guarigione. Da tre mesi Anna era ricoverata a Milano. Il 2013 è stato un anno particolare. Sono state organizzate ben tre raccolte di denaro a suo favore. Le prime due a Concordia, grazie alle società sportive e a svariate associazioni. La terza e ultima l’ha organizzata Alessandro Simon, neo presidente dell’Ail di Pramaggiore, a Belfiore alle Cantine Stajnbech, nel tradizionale appuntamento solidale “Sapori e colori della nostra terra”. E proprio in quei giorni, era il 4 luglio, Anna Boldarin si è sottoposta a un trapianto di midollo. La malattia, però, è stata così subdola che si è ripresentata sotto forma di una ricaduta. Anna non ha mai perso la convinzione di farcela. Si è sottoposta, soltanto pochi giorni fa, a un nuovo trapianto. Gli ultimi tre giorni sono stati drammatici. Da Milano una telefonata ha avvertito i genitori. «Venite, la situazione sta peggiorando». Anna era tenuta in coma farmacologico. I battiti del suo cuore si erano fatti sempre più deboli finchè è venuta a mancare, attorno alle 15.Domani alle 20 verrà recitato il rosario nella cattedrale.

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