L’utilizzo di legna da ardere e pellet aumentati del 15%
MESTRE. Il polo industriale di Porto Marghera è stato ormai ridotto ai minimi termini. Rispetto a dieci o quindici anni fa ci sono centinaia di fumaioli in meno in azione (negli anni Novanta erano più di mille) e, di conseguenza, ci sono meno
In compenso negli ultimi anni è cresciuto in laguna il traffico di grandi navi da crociera e commerciali, imbarcazioni private e aerei che decollano e atterrano a Tessera che utilizzano carburanti molto inquinanti.
Senza parlare delle migliaia e migliaia di camini collegati alle caldaie – spesso vecchie e senza periodiche manutenzioni – del riscaldamento per case, uffici e ambienti pubblici che fa la differenza nei mesi invernali, come dimostrano le impennate delle concentrazioni di Pm 10 quasi sempre oltre i limiti. Come se non bastasse negli ultimi anni è aumentato a dismisura l’utilizzo di biomasse legnose sempre più impiegate per riscaldare le abitazioni, a cominciare dalla legna da ardere per i caminetti e pellet. Secondo un’indagine dell’Arpav, negli ultimi tre anni il consumo di legna e pellet per uso domestico è aumentato del 15%. E in occasione dei “Panevin” i roghi nelle campagne producono quantità di polveri sottili che oltrepassano i limiti di legge così tanto a superare la capacità di rilevamento delle centraline.
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