«Lungomare a Mussolini» raccolta di firme al via
JESOLO. Lungomare Mussolini. Altro che Federica Pellegrini e Alex De Piero. Chissà cosa ne penserebbe Alberto Sordi, che fu il primo cui un tratto del lungomare delle stelle fu dedicato in grande stile.
Adesso un gruppo di “camerati” jesolani ci crede e ha deciso di raccogliere le firme perché un nuovo tratto, quello dell’ospedale ancora senza nome nel panorama di stelle che Jesolo ha selezionato finora, possa essere dedicato al Duce che quell’ospedale ha creato tanto che era conosciuto come Istituto Dux. Il promotore è Ennio Capiotto, titolare del ristorante pizzeria Papillon-l’onorevole in via Levantina, fronte ospedale.
Ha predisposto i moduli e chissà che il numero dei firmatari non sia così alto da farci un pensierino. Magari con un gemellaggio a Predappio, visto che tanti insospettabili e nostalgici jesolani ancora vanno in processione nel Paese natio del Duce. «Bisogna cogliere i lati positivi della storia», dice Capiotto, «a quasi un secolo di distanza , ritengo sia arrivato il momento di dare il giusto riconoscimento a chi ha voluto e fatto costruire l’ospedale di Jesolo che ha garantito, e continua a farlo, assistenza sanitaria a migliaia di residenti e turisti. Era il 1928 quando l’allora Istituto Elioterapico DUX venne inaugurato da Mussolini, una struttura costruita allora per il ricovero di malati con malattie croniche e annessa sezione per i bambini che arrivavano da ogni parte d’Italia. Un’ architettura, una posizione geografica unica e un meraviglioso parco che ancora oggi fa bella mostra di sè a pochi metri dal mare e negli anni ha visto operare al suo interno valenti medici e altrettanto personale sanitario. Sollecitato da molti jesolani», continua Capiotto, «ho deciso di proporre la raccolta firme che partirà nei prossimi giorni per chiedere all’amministrazione comunale che il lungomare, recentemente realizzato proprio lungo la spiaggia antistante la struttura ospedaliera, venga intitolato alla memoria del Cavalier Benito Mussolini. Senza di lui probabilmente Jesolo non avrebbe mai avuto un ospedale. Spero che la proposta venga accolta senza farne una questione ideologica, e sia considerato il solo valore sociale». Dalla vicina San Donà sono già arrivate le prime adesioni. Il cavalier Ennio Mazzon, 82 anni, 33 dei quali in Consiglio tra Msi, An e lista civica, ha già stirato una delle sue 20 camicie nere, indossato il fez, poi l’inseparabile portachiavi d’oro con la foto della Buonanima. Poi il noto avvocato Giuseppe Muzzupappa, anche lui storico missino, ancora referente di una destra sociale nel Basso Piave. Non arriveranno solo da Jesolo a firmare quei moduli che rischiano davvero di essere riempiti nei prossimi mesi creando un certo imbarazzo.
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