Lungolusenzo, in gita tra i rifiuti

Chioggia. Sampietrini divelti, marmi distrutti, ponte pericolante e vandali nel “salotto” della città
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. Rifiuti dall’acqua e da terra, incuria e vandalismi. Scenario desolante per chi percorre in questi giorni la passeggiata del Lusenzo che dovrebbe essere uno degli scorci più suggestivi della città. Il percorso è disseminato di rifiuti che risalgono con la marea gli scalini della fondamenta o che vengono lasciati dagli incivili fuori dei cassonetti, ma anche di escrementi di cani, di sampietrini divelti e di marmi distrutti dai soliti sbandati perditempo.

Il Lungolusenzo è percorso ogni giorno da migliaia di persone per una semplice passeggiata all’aria aperta, per spostarsi velocemente in bicicletta da Sottomarina a Chioggia e da molti sportivi che fanno jogging.

Sull’area gravitano anche un parco giochi, la sede del Canoa Kayak, il palazzetto dello sport, la pista di pattinaggio e quindi la passeggiata è punto di riferimento anche per molti sportivi. Dovrebbe trattarsi anche di un percorso naturalistico. Alcuni anni fa l’amministrazione ha posizionato cartelli lungo l’itinerario che indicano le specie di fauna e di flora presenti. Periodicamente però la passeggiata è bersaglio dei vandali. Panchine divelte, lampioni presi a fiondate, cassonetti distrutti, scritte sui muretti e sulle panchine, rifiuti per terra. A tutto si uniscono le bizze del maltempo che con le mareggiate trascina i rifiuti della laguna sulla parte inferiore della fondamenta dove poi finiscono per stazionare un po’.

Sul degrado del Lungolusenzo torna a far polemica anche la Lega che accusa l’amministrazione comunale di scarsa attenzione per uno degli angoli più di pregio della città.

«Ci sono rifiuti di tutti i tipi», sostiene il consigliere del Carroccio Marco Dolfin, «nelle rive più basse alghe, rami, plastica che arriva dalla laguna, sul marciapiede, malgrado passino gli operatori di Veritas, i rifiuti che non vengono gettati sui bidoni per maleducazione o perché i bidoncini sono divelti. Per evitare gli escrementi dei cani occorre fare lo slalom e i muretti di marmo sono a pezzi. La struttura del ponte, unica che collega la riva ovest a quella est, è obsoleta e prima o poi cederà sperando che nessuno vi si trovi coinvolto».

Dolfin invita sindaco e assessori a fare una passeggiata sul Lusenzo per vedere direttamente lo stato in cui si trova. «Il percorso», insiste il consigliere della Lega, «è l’ennesima dimostrazione della scarsa attenzione di questa amministrazione per la città. Il Lungolusenzo dovrebbe essere il nostro biglietto da visita turistico, il polmone verde della città e un polo di riferimento per gli sportivi. Invece nulla di tutto ciò e la videosorveglianza, promessa e ripromessa, non si vede». E la passeggiata che dovrebbe essere il biglietto da visita della città diventa lo specchio del degrado.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia