L’ultima inciviltà In mountain bike tra ponti e callette

Tra una canadese piantata in campo e un torso nudo in Piazza, una merenda sui gradini della chiesa e un siesta all’ombra delle Procuratie, sono spuntate anche le biciclette. Meglio dire, le mountain bike, addobbate di zaini, sacchi a pelo, caschetti, materassini e pentolame come fossero alberi di Natale. Sempre più spesso, un po’ per ignoranza e un po’ perché a Piazzale Roma non c’è un posto dove lasciarle, i turisti affrontano calli e campi come partecipassero a una gita in montagna, equipaggiati di tutto punto, ai limiti del regolamento comunale che vieta di circolazione delle biciclette in centro storico.
Circolazione, appunto, ma non il loro trasporto. E su questo punto più di qualcuno fa il furbo e la fa franca. Come i due sessantenni che l’altra mattina sono passati sul ponte di Calatrava spingendo le loro biciclette come fosse la cosa più naturale del mondo. O i due turisti che ieri pomeriggio, dopo aver percorso Strada Nuova, campo Santi Apostoli, oltrepassato il ponte di Coin e infine superato campo San Bartolomeo, si sono ritrovati a intralciare il ponte della Fava portandosi appresso le biciclette che sembravano camper sue due ruote. Un po’ perplessi di fronte all’evidenza di essere gli unici ciclisti in un mondo di bipedi, hanno quindi puntato verso Piazza San Marco, la vera ragione del loro viaggio fino in laguna.
All’origine dell’ennesimo atto di maleducazione nei confronti di una città che sembra attirare tutte le scortesie del mondo, c’è sicuramente il fatto che a Piazzale Roma non c’è un posto deputato alle biciclette, soprattutto se provviste di ogni genere di attrezzatura da campeggio. Così, arrivati fin quasi alla meta, i turisti che hanno affrontato molti chilometri in bici non si scoraggiano per quattro ponti e un po’ di spintoni e procedono. L’anno scorso fece il giro del mondo la foto di alcuni foresti arrivati in bicicletta fino al caffè Florian, così come la multa da 50 euro inflitta a una giovane turista che, forse credendosi Bartali, schizzava come una freccia in Piazza San Marco in sella alla sua bici.
Manuela Pivato
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