L'ultima idiozia: tirare uova nelle case dalla barca
Tre casi in una notte in centro storico. Ragazzi annoiati provocano paura e danni. Ora li cercano sia le forze dell'ordine che i gondolieri
VENEZIA. Un bel sistema per prendersi in pochi secondi una quantità di maledizioni tale che basterebbe per una vita. Lo hanno scoperto alcuni ragazzi di Venezia che, andando in giro in barca lungo i canali del centro storico, hanno pensato male di passare la serata tirando uova all’interno della case dove trovano appartamenti aperti.
Il primo caso mercoledì sera in canale dei Biri, che dalle Fondamente Nove arriva ai Miracoli. Qui un tranquillo signore di 58 anni che stava guardando la televisione nel suo appartamento al primo piano, verso le 23 ha sentito un rumore secco, come se fosse scoppiata una lampadina. Si è precipitato a vedere cos’era successo e ha trovato il soffitto della camera completamente sporcato da un uovo che era stato lanciato dal canale. «Sono stato tutta la sera a pulire. Episodio inquietante per la stupidità dimostrata da quelle persone. Io saprei occupare meglio il mio tempo libero».
Affacciatosi ha solo potuto vedere un barchino, ormai distante, allontanarsi e sparire nell’oscurità.
Poco dopo stesso episodio per una signora 40enne di Mirano che, mentre si trovava nell’appartamento veneziano della sorella per tenerle i gatti durante il periodo di ferie, al secondo piano lungo rio di Santa Marina, ha sentito lo stesso rumore in cucina mentre stava riposando. Convinta di aver lasciato qualcosa in bilico sul lavello è andata a vedere: il soffitto della cucina era completamente sporco di uovo il cui guscio e albume si stava spandendo sul pavimento tra lo stupore dei tre gatti di casa.
Ultimo episodio poco dopo lungo rio del Mondo Novo, quello che da Santa Marina raggiunge la Querini Stampalia. Qui, ancora al secondo piano, una signora stava leggendo assaporando la serata «in cui», spiega, «c’era un silenzio tale che si poteva sentiro lo sciabordio dell’acqua in canale».
Poco dopo il rumore della barca e dei colpi secchi ("come dei petardi") alle finestre. «Le uova hanno raggiunto i vetri, le tende, la cucina, il pavimento», spiega. «mi sono affacciata e ho visto i ragazzi a bordo del barchino. Mi hanno riso in faccia e se ne sono andati. Mi spiace per il loro cervello. Quanto a me ho fatto pulizie generali. Poco male».
Le forze dell’ordine sarebbero già sulle tracce dei teppisti. Teppisti che sono stati anche fortunati ma a cui non conviene il bis: «Se li prendiamo», spiegano alcuni gondolieri in servizio nella zona, «vedrete che non saranno più in grado di sedersi - in barca o al bar - per almeno un mese».
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