Luisa Ranieri: «Ho molta paura, ma cercherò di essere all’altezza»
VENEZIA. «Non parlerò di me bambina che sognava di fare il cinema, ma di quanto il cinema sia importante nelle nostre vite», dice Luisa Ranieri nel suo incontro con i giornalisti alla vigilia dell'apertura di Venezia 71. L'attrice sarà la madrina di questa edizione ed è tornata al Lido dopo tanti anni, 10 per la precisione.«Ero una ragazzina abbastanza inconsapevole accanto ad un grandissimo autore - dice ricordando “Il filo pericoloso delle cose”, l'episodio del film Eros di Michelangelo Antonioni presentato alla Mostra del cinema nel 2004 e ultima opera del grande regista -, oggi sono una donna che ha costruito una carriera ed è a suo agio con se stessa. Detto tutto ciò, ho molta paura, ma cercherò di essere all'altezza del compito».
Luisa Ranieri, che Leonardo Pieraccioni fece debuttare nel cinema nel 2001 con “Il Principe e il Pirata” (lo stesso anno dello spot di Alessandro D'Alatri, “Antò fa caldo” che l'aveva fatta notare in tutta la sua mediterranea bellezza) è oggi una quarantenne “serena”. «Non tornerei indietro, penso che quella che sto vivendo è veramente l'età più bella, in cui giovinezza e consapevolezza del tuo essere donna sono armonicamente insieme. Come tutte le donne non mi piace invecchiare, ma vivo, al momento, il tempo che passa in tutta tranquillità. Il segno della maturità è secondo me sapere dosare l'essere donna, avere la giusta misura della femminilità», osserva la Ranieri, mamma della piccola Emma avuta due anni fa con Luca Zingaretti. I due formano una coppia nella vita e anche nel lavoro.
«Luca ha una società, produciamo teatro, non solo lavori “nostri” e qui a Venezia debuttiamo nel cinema con Perez diretto da Edoardo De Angelis e interpretato da Marco D'Amore oltre che da mio marito. Un progetto che - spiega - ci ha impegnato tutti con grande passione. A me piace seguire la parte creativa dell'industria, far incontrare le persone giuste, scegliere i progetti, sei responsabile ma in un lavoro di squadra. È qualcosa che a me e Luca piace davvero molto e pur con i tempi lenti italiani pensiamo di proseguire oltre questo primo film Perez. Anzi a volte penso che produrre creativamente sia anche meglio di recitare».
Quella di domani sera è per l'attrice di “Allacciate le cinture” di Ferzan Ozpetek e di “Maldamore” di Angelo Longoni - due dei suoi lavori di quest'anno, oltre alle miniserie tv “Gli anni spezzati” di Graziano Diana e “Il giudice meschino” di Carlo Carlei - «una bella occasione che mi rende felice. L'idea di rappresentare il cinema italiano è una grande soddisfazione e poi, inutile negarlo, anche una grande vetrina». Il cosiddetto “discorso della madrina” è in scrittura, come lo sta preparando? «Sarà una sorpresa, ma prometto che non annoierò la sala con i miei ricordi di bambina. Avrò davanti una platea eccellente, di persone appassionate di cinema, a cominciare dal nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la cui presenza è molto importante e un segno di sensibilità verso questo mondo e quindi farò di tutto perché, oltre le formalità, domani sera sia una festa del cinema».
Luisa Ranieri, dopo l'impegno di domani, tornerà per la cerimonia di chiusura. E i film? «Mi incuriosiscono molto “Il giovane favoloso” di Martone e “Anime Nere” di Munzi, ma li vedrò al cinema a Roma». L'ultima domanda è inevitabile, che look sceglierà per domani? «Indosserò una creazione di uno stilista italiano, questo è sicuro, ma sarà una sorpresa. Sceglierò all'ultimo momento l'abito che mi farà sentire più sicura, comoda e a mio agio»
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