«L’ufficio anagrafe funziona»

Marcon. Il sindaco Follini replica alle accuse: «Non si può aprire di sabato»

MARCON. Gli uffici demografici del Comune? «Efficienti e soprattutto organizzati». A rispondere all’interpellanza del consigliere comunale di Italia dei Valori, Francesco Tarricone, che nei giorni scorsi ha lamentato le code oltre alla chiusura del sabato, è lo stesso sindaco, Andrea Follini. «Gli uffici di stato civile, elettorale, anagrafe», spiega, «gestiscono una serie davvero notevole di servizi, e ciò nonostante il numero del personale a disposizione sia sicuramente più basso rispetto all’effettivo bisogno. Le operatrici fanno davvero tantissimo, tra l’altro gli atti sono numerosi». Basta pensare, cita come esempio il sindaco, le carte d’identità elettroniche, un beneficio per i cittadini, ma anche un grande dispendio di tempo. Eppure il comune di Marcon è stato uno dei primi ad avvalersi di questa possibilità. Venezia, ad esempio, in estate le ha bloccate, proprio per via della laboriosità, Marcon le continua ad emettere. «E poi», prosegue Follini, «ci sono le nuove normative, gli uffici anagrafe devono colmare una serie di inadempienze dello stato centrale. In questo contesto, per questi due mesi, dovendo dare sfogo alle ferie del personale, abbiamo sospeso l’apertura del sabato, dato che non era tra i giorni di maggiore afflusso, che sono il martedì e il giovedì. Al contempo però abbiamo due aperture al pomeriggio, il giovedì e pure il lunedì e non solo fino alle 17, com’era fino a qualche tempo fa, bensì fino alle 17.30».

Insomma, un servizio non in meno, ma in più, per ottimizzare l’organizzazione. «Ricordo», conclude infine, «che gli uffici anagrafe dei comuni limitrofi, al sabato sono per la maggior parte chiusi». Vedi Mogliano e Preganziol, solo per citare un esempio.

Da notare che le nuove normative relative alla cosiddetta “residenza Reale” appesantiscono, e non di poco, il lavoro degli uffici demografici, che devono chiudere le pratiche entro dei giorni precisi. Senza contare la mole di residenti nuovi e residenti che si trasferiscono, che conta Marcon. (m.a.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia