Lucio, addio con Elisa e la Caselli

Dopo il funerale, che si è tenuto in una chiesa di San Paolo gremita da almeno 200 persone, ieri mattina, Caterina Caselli ed Elisa sono giunte al cimitero di via Ognissanti, per salutare per l’ultima volta l’amico Lucio Quarantotto e per abbracciare i familiari e gli amici del poeta della canzone. La Caselli aveva voluto il paroliere mestrino nella propria scuderia, la Sugar, facendolo scrivere per lei e soprattutto per Andrea Bocelli, al quale regalò il suo brano più famoso: “Con te partirò”.
L’ex caschetto d’oro, poi, produsse anche l’ultimo disco di Quarantotto “L’ultima nuvola sui cieli d’Italia” del 1990.
Il legame di Elisa con l’artista, invece, sta proprio nel fatto che lui fu il primo a credere in lei quando era ancora giovane e sconosciuta. Quarantotto diede una cassetta di Elisa alla Caselli che poi la lanciò nel mercato discografico. La Caselli in questi giorni si trovava in Puglia in vacanza, ma ha preso l’aereo perché voleva esserci. Elisa, invece, si trovava a Verona per le incisioni dell’ultimo album. È noto che la cantante si isola nel modo più assoluto registra, ma per Lucio ha fatto un’eccezione.
Caselli ed Elisa, dopo la sepoltura, si sono intrattenute con i familiari e gli amici, poi sono ripartite.
Il funerale è stato officiato da don Franco De Pieri, amico e consigliere spirituale di Quarantotto. Il sacerdote ha parlato dell’uomo e dell’artista con parole emozionanti. «Un giorno», ha detto, «Lucio ha fatto una riflessione su tutta la sua vita e devo dire che ne è uscito nel più positivo dei modi. Oggi entra in questa chiesa in un modo che non mi sarei mai aspettato, ma sono sicuro che avrà trovato la pace». Poi, don Franco ha citato le parole della splendida preghiera in musica “Tu ci sei” che Quarantotto aveva scritto per Bocelli e che dice: «E tu ci sei, lo so, lo so, in me lo so, oltre la mente mia, contro ogni logica, ci sei».
Gli amici e collaboratori del paroliere, Piercarlo D’Amato e Francesco Sartori, hanno fatto leggere alla moglie dello stesso Sartori le seguenti parole: «È stato un onore camminare e inciampare insieme a te». La frase è stata seguita da una citazione del testo della emozionante canzone “E se questa fosse l’ultima volta”. Oltre i familiari e gli amici più stretti in chiesa c’era anche l’assessore Gianfranco Bettin che ha annunciato più volte che il Comune ricorderà Lucio, forse intitolandogli la sala prove Monteverdi.
Michele Bugliari
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