Luci spente a San Silvestro nessuna festa in piazza

Mirano. Nella città della movida non è stato organizzato alcun evento all’aperto Il sindaco: «Nessuna proposta». Colpa della crisi e di recenti intemperanze
Di Alessandro Ragazzo
FURLAN MIRANO: CAPODANNO IN PIAZZA 01/01/2008 LIGHTIMAGE
FURLAN MIRANO: CAPODANNO IN PIAZZA 01/01/2008 LIGHTIMAGE

MIRANO. Stasera luci spente nel Miranese. Tranquilli: nessun blackout elettrico, chi ha organizzato cenoni in casa può stare tranquillo. Chi vuole (avrebbe voluto) festeggiare in piazza, però, si rassegni: niente concerti all’aperto, niente movida, niente spettacoli, niente di niente. Perché «soldi non ce ne sono» e, forse forse, qualcuno ha pure paura che ci sia qualcuno che alza un po’ il gomito e poi la situazione degeneri. E allora, visto che il Miranese è al centro del triangolo Venezia-Treviso-Padova, gli amanti del countdown all’aperto di San Silvestro possono scegliere fra queste tre città o andare a Mestre o spingersi un po’ più in là a Jesolo. Ma da queste parti nulla è stato organizzato.

Anzi a Mirano, fino a poco tempo fa centro della movida, neppure ci hanno provato, perché richieste in municipio non ne sono arrivate. «A differenza dello scorso anno quando ci era pervenuta un’idea ma poi non se ne fece nulla» rivela il sindaco Maria Rosa Pavanello «stavolta nessuno si è fatto avanti. Abbiamo un centro vivo, le attività sono aumentate ma non ci sono arrivate proposte».

Stasera i bar si arrangeranno un po’ per conto loro; c’è chi ha intenzione di abbassare le serrande già prima di mezzanotte, chi vorrà vedere l’aria che tira all’ultimo minuto, chi domani terrà aperto.

Dopo tutto, pure dodici mesi fa non ci sono state feste, mentre nel 2011, complice un San Silvestro caduto di sabato, si era tenuto un “veglione” a cielo aperto tra i locali. Del resto la tendenza si conferma. Bisogna risalire al 2008 (guarda caso l’anno in cui è cominciata la grance crisi) per trovare l’ultimo Capodanno in piazza a Mirano, con il Comune che aveva organizzato una serata con cabarettisti, musicisti e deejay. Non sarà stata piazza San Marco ma le presenze erano state buone. Da allora, nulla più è stato messo in piedi; c’è chi dice che dietro a questo vuoto ci sia la mancanza di fondi da parte dei Comuni, ogni giorno sempre più costretti a tirare la cinghia per far quadrare i conti. Altri, invece, temono la degenerazione dei festeggiamenti in piazza, con ubriachi e altri comportamenti a rischio.

L’ultima vigilia di Natale, del resto, conferma i timori. Più di qualcuno aveva esagerato con l’alcol e, anziché il classico scambio di regali, alcuni balordi hanno fermato le auto in transito e c’è chi ha pensato bene, nel bel mezzo della messa di mezzanotte, di entrare in chiesa e bestemmiare.

Un mese fa, sempre vicino a piazza Martiri, c’erano stati degli schiamazzi e un tunisino di 31 anni aveva accoltellato un ragazzo di 27 anni dopo un battibecco. E così stasera tutto spento: avanti con il “fai da te”.

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