L’SSJ100 non decolla Alenia vende azioni Sos dei lavoratori
Le ex Officine Aeronavali rischiano un ulteriore salasso occupazionale, tant’è che i sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Failms, molto preoccupati, hanno chiesto un incontro urgente con i vertici di Alenia con una lettere, inviata per conoscenza anche al governatore Luca Zaia e al sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Nel frattempo alla Camera è anche arrivata sull’argomento un’interrogazione dei deputati veneziani del Pd, Michele Mognato e Andrea Martella.
Nel polo aeronautico veneziano non solo restano 140 lavoratori di Alenia Aermacchi da ricollocare nelle altre due società, presenti a Tessera, che fanno capo alla holding di Finmeccanica (Agusta e Superjet) il cui azionista di riferimento è ancora lo Stato italiano, ma sono a rischio anche i 250 dipendenti già occupati in Superjet Internazional spa, la joint venture - costituita in fretta e in furia nel 2007 dopo l’accordo sottoscritto dall’allora premier italiano Silvio Berlusconi e dall’amico presidente Vladimir Putin - tra l'azienda italiana Alenia Aermacchi, del gruppo Finmeccanica, che detiene il 51% del capitale e l'industria aeronautica russa Sukhoi Civil Aircraft Corporation (Scac) che possiede la quota del 49% del capitale.
L’accordo prevede che la sede della società italo-russa a Tessera abbia la competenza di rifinire gli interni dell’SSJ100 (costruiti interamente in Siberia), di commercializzarlo e garantirne le manutenzioni, nonché di addestrare piloti e altro personale di bordo nel centro di formazione messo in piedi a Tessera. Malgrado si tratti di un aereo di nuova progettazione e basso consumo energetico, le vendite sul mercato mondiale del Superjet da 100 posti (SSJ100) non sono mai decollate, soprattutto nel mercato europeo, di competenza della sede di Tessera di Superjet International, dove a tutt’oggi nessuna compagnia l’ha acquistato. Anche dalle Americhe - di competenza della sede di Tessera - non sono arrivati ordini d’acquisto dell’SSJ100, tranne la commessa della messicana Interjet che alla fine di quest’anno sarà esaurita.
Insomma, il jet da 100 posti di fabbricazione russa non sembra piacere gran che alle compagnie aeree occidentali che, oltretutto, da alcuni anni sono in gravi difficoltà e costrette a tagli di personale e della flotta. Lo stesso numero 1 di Finmeccanica, Mauro Moretti, che controlla le tre società presenti a Tessera, già all’inizio dell’anno, fresco di nomina, aveva espresso molti dubbi sul futuro della joint venture con i russi che perde 30 milioni di euro l’anno. Dubbi che si stanno già trasformando in tentativi di vendere il pacchetto azionario di Superjet detenuto da Alenia. Per questo i sindacati e la Rsu aziendale di Superjet hanno sollecitato Alenia a convocare un incontro urgente a Roma e hanno chiesto il sostegno attivo della Regione e del Comune.
«L’insieme delle attività post-vendita, come l’assistenza worlwide e il customer support», scrivono Mognato e Martella nella loro interrogazione presentata alla Camera, «costituiscono l’elemento di pregio della filiera economica aeronautica e in questi ambiti il Polo di Tessera può giocare un ruolo strategico, anche nella eventualità di un diverso equilibrio azionario tra Scac e Finmeccanica che dovesse portare ad un ridimensionamento della sua partecipazione azionaria nella joint venture. In questo quadro vi è anche la necessità di fare chiarezza sulle prospettive di Alenia Aermacchi a Tessera in considerazione dell'esaurirsi delle commesse degli Awacs della Nato», concludono i due deputati veneziani chiedendo ai ministri dei Trasporti e dello Svilupp oEconomico «quali azioni intendono intraprendere per assicurare la continuità produttiva del polo aeronautico di Tessera e garantire gli attuali livelli occupazionali».
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