Lotte tra cani, maiali e cinghiali: a processo

Via al procedimento a carico degli organizzatori di combattimenti illegali scoperti dai carabinieri nel 2011
Il capannone di Spinea dove si svolgevano i combattimenti
Il capannone di Spinea dove si svolgevano i combattimenti

SPINEA. Organizzavano combattimenti tra cani, e tra cani e cinghiali e maiali in un capannone abbandonato della zona industriale di Spinea. Spettacoli crudeli ideati al solo scopo di divertirsi, provocando sofferenze e morte agli animali. Ora Luis Marchiori, Franco Cagnin, Roberto Franchini e Matteo Alberti (difeso dall’avvocato Alessandro Menegazzo), residenti tra la Riviera, Spinea e Quarto, dovranno rispondere delle accuse di maltrattamenti di animali con l’aggravante di organizzazione di combattimenti fra gli stessi davanti al giudice del tribunale di Venezia Enrico Ciampaglia.

I fatti risalgono al 2011 quando i carabinieri di Mestre che cercavano droga, visto che Luis Marchiori era finito nei guai in Germania per vicende legate alla detenzione di sostanza stupefacenti, hanno trovato invece un allevamento di cani. L’immediato sospetto è stato che organizzasse combattimenti, che in Italia sono proibiti. I militari lo arrestarono perché avevano anche scoperto una pistola con matricola abrasa. Nel suo giardino c’erano nove cani dogo argentini. Una razza che viene utilizzata per la caccia grossa, per stanare e uccidere cinghiali ed altra selvaggina di grande taglia. In molte nazioni europee, è proibito tenere in casa il dogo argentino. Il rischio è infatti che aggredisca bambini o persone. Nel nostro Paese, è stato introdotto un articolo nel codice penale, il 544 quinquies, che punisce chi organizza e promuove combattimenti tra animali con pene che variano da uno a tre anni di reclusione. La pena è aumentata di un terzo se questo tipo di attività è compiuta da persone armate e se i combattimenti sono promossi attraverso filmati o riproduzioni fotografiche, come accade spesso.

In casa di Marchiori i carabinieri hanno sequestrato anche alcune registrazioni in cassetta dove sono ripresi combattimenti tra cani. I combattimenti erano stati organizzati insieme ad altre tre persone della zona, erano fatti all’interno di un capannone di Spinea e per i filmati venivano portati anche dei cinghiali. Molto spesso i combattimenti si concludevano con la morte degli animali coinvolti. Delle scene davvero crudeli da vedere che però trovavano un mercato di persone interessate all’acquisto. La prima udienza del processo si è tenuta lo scorso giovedì in tribunale a Venezia.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia