L’ottantenne portata in camera iperbarica per l’ossigenazione

L’intossicazione da monossido di carbonio provoca vertigini, nausea, debolezza, dispnea da sforzo e dolore toracico. Inoltre può causare confusione mentale, irritabilità, fino ad arrivare alla...

L’intossicazione da monossido di carbonio provoca vertigini, nausea, debolezza, dispnea da sforzo e dolore toracico. Inoltre può causare confusione mentale, irritabilità, fino ad arrivare alla perdita di coscienza e al coma. La terapia prevede la somministrazione immediata di ossigeno al 100%, unita ad un ciclo di trattamenti in camera iperbarica. Il Centro di riferimento regionale di medicina iperbarica si trova in via Cornaro a Padova, a due passi dall’Azienda ospedaliera. Lì è stata ricoverata l’anziana. È gestito dall’Associazione tecnici iperbarici del Club sommozzatori di Padova. «L’ossigenoterapia iperbarica riattiva i processi metabolici in crisi ed è utile per trattare molte patologie», spiega il direttore sanitario, dottor Garetto Giacomo, medico specialista in anestesia e rianimazione con indirizzo iperbarico, «solo per citarne alcune: intossicazione da monossido di carbonio, ulcere, lesioni da radioterapia, fratture, ustioni, anemia e non solo». La camera iperbarica è in funzione da mattina a sera, dal lunedì al venerdì, 24 ore su 24 per le emergenze. In media vengono compiuti 30 trattamenti ad assistito, che possono arrivare a 60 su indicazione del medico. (e.f.)

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