«Lotta all’inquinamento e alle bufale in rete»

L’Ordine dei medici provinciale si prepara ad affrontare molte sfide nel 2017. Dalla lotta alle bufale in rete alle piante organiche ospedaliere, dal rispetto della professione alla ricerca di soluzioni per l’inquinamento cittadino che ha ripercussioni sulla salute. Il presidente Giovanni Leoni, chirurgo all’ospedale Civile, ha già dettato le linee per i prossimi mesi e gli appelli sono numerosi. «Si deve fare sempre di più per la corretta informazione al cittadino», spiega, «tanto che questo aspetto e la lotta alle bufale in rete saranno anche il tema portante della prossima edizione di Venezia in Salute. In rete si trova purtroppo di tutto, e certe notizie sono fuorvianti come appunto in tema di vaccini e molto altro ancora».
Vaccini. Rimane caldissimo il discorso sulle vaccinazioni, per le quali già negli ultimi mesi sono stati fatti numerosi incontri con la popolazione per fare informazione e sensibilizzazione. Tanto che Leoni osserva: «Serve un approccio omogeneo da parte di tutte le Regioni, poiché si è visto già un raddoppio del dissenso consapevole da parte delle famiglie. La controinformazione su questo tema ha già fatto troppi danni, e ha avuto presa sulla popolazione. La vaccinazione non deve essere tabù».
Inquinamento. Questa settimana l’Ordine dei medici veneziano ha ospitato nella sua sede un incontro con i colleghi delle altre province venete. Argomento del giorno era l’inquinamento cittadino, che ormai sta raggiungendo livelli elevatissimi. «I rischi per la salute pubblica sono evidenti», sottolinea Giovanni Leoni, «e gli Ordini dei medici si devono affiancare agli enti pubblici per supportarli nella migliore programmazione possibile. Non si possono ipotizzare solo soluzioni tampone come il blocco del traffico. Per Venezia si deve guardare a vaporetti elettrici e autobus meno inquinanti. A livello nazionale incentivi per cambiare le auto, ma anche intervenire sulle caldaie per il riscaldamento. Il pellet causa un notevole inquinamento. Servono investimenti e correttivi al sistema di vita».
Piante organiche. «La Regione sta facendo molto, si vede la buona volontà, ma si deve andare avanti nell’applicazione del nuovo Piano sociosanitario», aggiunge Leoni. «I fondi disponibili restano il problema, ma ci si deve adeguare agli standard, servono più assunzioni soprattutto per ridurre i disagi del personale costretto a turni massacranti e a saltare riposi. Ne va della qualità del lavoro di tutti».
Disciplina. Anche gli ordini dei medici provinciali sono impegnati da tempo nella lotta alla tutela della professione, e non mancano le azioni disciplinari. Il problema però è a Roma, dove la commissione preposta è bloccata da due anni. «Mancano le nomine di due membri, e questo ha provocato uno stop brusco al lavoro da svolgere», assicura Leoni. «Ci sono attualmente 1.200 fascicoli fermi sulle scrivanie. Noi cerchiamo anche di far valere le regole, ma alla fine non si riesce ad arrivare in fondo ai procedimenti. La gente ci chiede perché, ma non possiamo divulgare alcuna notizia sui singoli casi, altrimenti si rischia l’invalidamento del procedimento. A Roma non c’è più certezza della pena».
Decreto Gelli. Con l’approvazione in queste ultime ore di un decreto ritenuto fondamentale nel settore, i medici potranno guardare al futuro con un po’ più di serenità. «Si chiariscono finalmente molti aspetti fondamentali in ottica di assicurazioni per i professionisti e in materia legale. Finora sono stati troppi i contenziosi, e questo decreto fissa dei paletti».
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