Lotta al rumore in piazza Mazzini Jesolo si divide

I firmatari della petizione difendono la loro scelta «Nessuna guerra ai giovani, ma servono regole chiare»

JESOLO. «Nessuno vuole danneggiare le attività commerciali o allontanare i giovani da Jesolo». Residenti ed esercenti di piazza Mazzini puntano il dito contro chi ha sollevato la questione del divertimento e del rumore alla vigilia della stagione. Le opposizioni hanno presentato un ordine del giorno in cui la questione piazza Mazzini tornerà sotto i riflettori. Tra i firmatari, Mirco Crosera, che ha da poco lasciato la maggioranza e tutta l’opposizione, Lega compresa.

«Ogni settimana capita puntualmente di leggere le esternazioni del consigliere e dirigente Ascom Crosera», spiegano alcuni residenti, «sembra proprio gli stia molto a cuore piazza Mazzini, o per meglio dire, solo alcune delle tante attività commerciali. Non riusciamo proprio a comprendere a cosa sia dovuta questa sua attenzione maniacale. E pensare che si tratta della stessa persona che aveva apertamente criticato i provvedimenti della prefettura che avevano preso spunto dall’esposto con 700 firme. Pare evidente che tutte quelle persone, dal momento che non fanno parte di un’associazione di commercianti o altro, non contino nulla. I giovani sono e saranno sempre i benvenuti, ma in un contesto diverso da quello attuale, nel quale la piazza dovrebbe essere ripensata e riprogettata tenendo conto delle esigenze di tutti».

«Come è possibile negare l’evidenza fatta di episodi continui di vandalismo, risse, grida e urla nel cuore della notte e orde di ubriachi in giro per strada? E come mai questi episodi si concentrano proprio tutti in quest’area?», si chiedono, «d’altronde, se ciò che continuiamo a ribadire con forza da anni non fosse vero, non vi sarebbero stati i provvedimenti della magistratura e non crediamo neppure che l’amministrazione sarebbe arrivata al punto di chiedere rinforzi e postazioni fisse di polizia. Fino a prima del provvedimento della procura dell'estate scorsa tutti negavano che vi fosse da anni un problema di sicurezza nell’area, ora invece, non potendo più negare l’evidenza, si parla di spaccio, degrado e insicurezza, di cui sono vittime tutti coloro che vivono e lavorano in questa zona. Apprezziamo la volontà manifestata dall’attuale amministrazione, ma auspichiamo una regolamentazione chiara che difenda e tuteli sia chi ha le attività commerciali legate al mondo del divertimento sia chi ha il diritto di vivere in una zona che è anche residenziale».

La replica di Crosera: «Io assieme ad altri 7 consiglieri abbiamo presentato un ordine del giorno il cui scopo è parlare del problema, non nei bar e nemmeno nei tribunali. Vogliamo impegnare la giunta e il sindaco e il Consiglio a sostenere iniziative imprenditoriali, finalizzate alla responsabilizzazione dei giovani affinchè perseguano un divertimento sano e consapevole nel rispetto degli interessi di tutti , imprenditori e residenti».

Giovanni Cagnassi

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