L’ospedale di Jesolo perde dieci milioni all’anno
JESOLO. Ospedale pubblico-privato a Jesolo, il direttore generale Carlo Bramezza si è presentato in Consiglio comunale per presentare il piano della Regione. Oggi siamo di fronte a un ospedale che perde ogni anno circa dieci milioni di euro e l’obiettivo è creare un polo riabilitativo di eccellenza con pronto soccorso che abbia un attivo di 700 mila euro.
«Sono soddisfatto dell’incontro», commenta Bramezza, «mi pare che la maggioranza dei consiglieri abbia capito la bontà della nostra proposta, che mira a riqualificare il litorale di Jesolo, l’attività riabilitativa di questa azienda e il comparto turistico. Questo modello gestionale, tenendo conto dei modelli organizzativi e strutturali più efficienti, realizzati in Veneto e in altre regioni d’Italia, farà nascere un polo attrattivo, di eccellenza. Sono inoltre soddisfatto della scelta del sindaco di voler trattare questo tema anche in una riunione dei capigruppo».
La previsione è di una società mista di capitali con socio gestionale e finanziario privato. Il percorso prevede l’invio alla Regione delle linee di indirizzo, poi l’Asl elaborerà il progetto contenente eventuali osservazioni e correttivi forniti dalla Regione che includerebbero anche osservazioni del Comune. L’Asl presenterà il progetto aggiornato alla Regione che dovrà approvarlo in giunta e in Consiglio regionale. Infine verrà indetto il bando per la scelta del privato che gestirà l’ospedale insieme al pubblico.
Il progetto prevede l’affitto a una società mista del ramo d’azienda, costituito dall’insieme dei beni mobili e immobili, inclusi i rapporti contrattuali in essere, per tre anni. In caso di esito positivo, la società mista può acquistare il ramo d’azienda, previo aumento di capitale del socio privato con la conseguente maggioranza delle quote da parte del privato (capitalizzazione della società). In caso di esito negativo ci sarà lo scioglimento della società mista, risoluzione del contratto di affitto e di gestione del ramo d’azienda e rientro in capo all’azienda Asl dei rapporti giuridici, della disponibilità del patrimonio e della titolarità della gestione. Eventuale fase intermedia sarà la proroga della sperimentazione laddove l’esito positivo o negativo della prima fase non sia netto.
I consiglieri Daniele Bison e Ilenia Buscato invitano la maggioranza a fare chiarezza «dato che sono divisi su vendita terreni e ospedale unico». Il Pd valuta l’ipotesi di una sperimentazione, ma è contrario alla proposta di vendita di terreni e immobili al gestore privato dopo i primi tre anni di gestione. «Solo se immobili e terreni resteranno di proprietà pubblica non si assisterà a una speculazione edilizia», hanno commentato con Damiano Mengo, «che niente ha a che vedere con le risposte alla domanda di salute del territorio e si potrà avere la garanzia che la struttura ospedaliera continui».
Tuttavia dalla relazione non tutti i dubbi sono stati fugati, non è stata fatta chiarezza sulle tempistiche dell’operazione. «Verrà prima avviata la sperimentazione gestionale della società mista oppure la ristrutturazione dell’immobile?», si chiedono, «e di tutto ciò quando potremmo vederne i frutti? Rimangono anche molte criticità sull’aspetto economico».
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