L’ora delle querele incrociate tra Pavanello e Tigani
MIRANO. Non scoppia la pace tra Maria Rosa Pavanello e Stefano Tigani dopo i post violenti su Facebook, le accuse di omesso controllo e le querele. E oggi ci sarà il confronto tra gli otto candidati...
MIRANO. Non scoppia la pace tra Maria Rosa Pavanello e Stefano Tigani dopo i post violenti su Facebook, le accuse di omesso controllo e le querele. E oggi ci sarà il confronto tra gli otto candidati sindaci all’agenzia ExoZero1: anche i più tranquilli prevedono scintille.
Maria Rosa Pavanello ha risposto così alla denuncia per diffamazione di Tigani, del Movimento cittadini: «Poteva essere per lui l’occasione di prendere le distanze da Maurizio Marchiori, che in un commento contro di me, nella pagina del Movimento cittadini di Mirano, ha postato teste mozzate. Invece non solo se l’è presa con me, che sono vittima di un messaggio di una violenza inaudita e non ha manifestato esplicito distacco dal post in questione, ma ha addirittura pensato di querelarmi. E intanto Maurizio Marchiori è ancora membro del suo gruppo, mentre altri su Facebook lo hanno espulso. Forse l’obiettivo della querela è quello di prendere un titolo sui giornali per farsi passare come vittima dall’elettorato, ma se Tigani predilige il linguaggio delle querele gli restituirò il favore dato che la pagina Movimento Cittadini di Mirano da mesi fomenta ostilità nei miei confronti con affermazioni denigratorie».
«Si guardi dentro», replica Tigani, «ora più che mai voglio delle scuse e solo se arriveranno sono disposto a ritirare la querela. Deve ammettere di avermi oltraggiato: se vuole andiamo in caserma insieme e mettiamo una pietra sopra questa brutta storia. Ma deve chiedermi scusa. Lo deve fare davanti alla città».
Questa sera i due e gli altri sei pretendenti alla poltrona di sindaco, salvo forfait, saranno protagonisti anche del terzo confronto tra candidati, alla ExoZero1 di via Accopè Fratte.
Sempre questa sera ma più tardi, verso le ore 21, Tigani parlerà di sicurezza in Corte Errera, con Roberto Zancan, il gioielliere di Nanto tra i promotori della legge sulla legittima difesa.
(f.d.g.)
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