L’Open day dei Patronati: «No ai tagli»
Scatta oggi in tutta la città e provincia l’Open day dei Patronati. I più di 100 mila residenti nei comuni della provincia di Venezia alla prese con la complessità e le lungaggini della burocrazia e dei procedimenti amministrativi relativi a pensioni e assistenza pubblica rischiano di doversi pagare un consulente se vogliono avere ragione dei propri diritti.
La prospettiva potrebbe essere questa per molti cittadini se saranno confermati i tagli di risorse destinati ai Patronati sindacali. Per questo, dopo i presìdi davanti alle sedi dell'Inps – organizzati dai sindacati venerdì scorso in tutto il Veneto per raccogliere le firme sotto gli slogan “Ti tagliano i diritti” e “Al Patronato Ti tuteliamo” – i Patronati sindacali di Cgil, Cisl, Uil veneziane tornano a mobilitarsi. Oggi, infatti, gran parte delle decine di sportelli dei patronati della provincia di Venezia saranno aperti fino alle 23 per «incontrare i cittadini e per spiegare l'importante funzione e i compiti di queste strutture radicate capillarmente nel territorio».
A Mestre, nella sede di Cgil e e Cisl e dei rispettivi patronati, in via Ca’ Marcello, sono stati invitati, oltre che i cittadini di qualsiasi età e i parlamentari veneziani di tutti i partiti per coinvolgerli direttamente «in vista della discussione della Legge di Stabilità predisposta dal Goveno e che porterebbe, secondo quanto previsto, ad un taglio di 150 milioni di euro di finanziamenti ai Patronati».
Si tratta, secondo le confederazioni veneziane di «una pesantissima ipoteca sui servizi ai cittadini che si vedrebbero costretti, in gran parte, a rivolgersi a commercialisti privati. Ovviamente con una consistente spesa a loro carico».
Il servizio dei Patronati, invece, è sempre stato del tutto gratuito perché, a sentire i sindacati dei lavoratori e dei pensionati «i nostri sportelli svolgono la funzione di mediazione per le pratiche di oltre 100 tipi di tipologie tra i cittadini e gli organi dello Stato, aiutando in primo luogo i pensionati a tener testa alle pratiche imposte dall’Inps che da qualche tempo non si possono più fare in forma cartacea, bensì on line, via internet, con un computer che non tutti possiedono e sanno usare correttamente».
La mobilitazione dei sindacati confederali – a cui si aggiungono le Acli con il loro Patronato – è cominciata da settimane, anche con una raccolta di firme che ha superato quota 11 mila nella provincia di Venezia dove i patronati sindacali hanno visto crescere più del doppio (da i 46.525 assistiti nel 2009 ai 103.854 nel 2014 e dei quali un terzo circa sono pensionati), soprattutto per l’esplosione delle pratiche pensionistiche e del numero dei disoccupati e dei cassintegrati che hanno bisogno di assistenza per poter accedere alle indennità esistenti per il sostegno dei redditi troppo bassi, per coloro che hanno una malattia professionale o subito un infortunio sul lavoro e sono invalidi civili. Secondo la Legge di Stabilità, il fondo per i Patronati perderà 150 milioni di euro nel 2015, cioè più del 30% del totale e a partire dal 2016, poi, scatterà la riduzione dell'aliquota che alimenta il fondo.
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