Locale chiuso per schiamazzi: linea dura contro la “movida”

A Venezia il giudice fa chiudere l’Osteria “da Filò” (l’ex “Alla Poppa”) di San Giacomo dell’Orio. Ricomincia la battaglia generazionale notturna

di Vera Mantengoli

VENEZIA. L’estate non è ancora cominciata, ma qualcuno ha voluto mettere in chiaro che la movida veneziana non è proprio gradita e che di notte, chi non vuole andare a letto, si deve spostare dai luoghi abitati. Ieri pomeriggio tutti gli afecionados dell’Osteria da Filo, conosciuta anche come “Alla Poppa”, ubicata vicino a Campo San Giacomo, è stata improvvisamente chiusa dal Gip di Venezia, sezione indagini preliminari. Nei giorni scorsi i Comitati di cittadini di Santa Margherita, di Rialto, di Via Garibaldi e di Campo San Giacomo si sono trovati per cercare di trovare una soluzione al rumore notturno e l’Osteria da Filo sembra essere la prova che non si scherza. Di contro, è nata una petizione spontanea di cittadini («Per Filo e per Segno») che, proprio partendo da questa chiusura, protesta contro chi vuole impedire di rimanere fuori alla sera. Non si tratta quindi di motivi legati alla droga, come dimostra l’unica dichiarazione scritta che il titolare Filippo Mosca ha espresso. Appeso alla saracinesca del locale, vicino al cartello «Pubblico esercizio sottoposto a sequestro preventivo» e ad altri di supporto affissi dalla gente, si legge un suo personale messaggio.

«A scanso di equivoci – scrive firmandosi il titolare – né di spaccio né di altro crimine si tratta. Questo è semplicemente un locale che funziona, un luogo di incontro per molti cittadini. Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito a lasciare 8 persone in mezzo alla strada. Sarà poi legale stare in calle senza lavoro?!». La battuta finale lascia intendere che il motivo della chiusura è da imputarsi a quelli che per qualcuno sono schiamazzi notturni, mentre per altri vita normale serale, tema che ormai a Venezia è all’ordine del giorno, ma che non trova soluzione. Non è la prima volta che il locale si trova al centro delle polemiche tra cittadini che non sopportano la gente che si ferma in calle e frequentatori che affollano il locale. Nel 2011, per lo stesso motivo, l’osteria era stata chiusa per due mesi per ordinanza sindacale. Per andare incontro ai cittadini, quando aveva riaperto, Mosca aveva anticipato la chiusura del locale all’una e non alle due. Per qualche tempo la convivenza c’era stata, ma poi lo stress del rumore notturno era tornato a causa dell’afflusso di gente che arrivava da Campo Santa Margherita per la chiusura anticipata dei locali. In questa occasione il titolare aveva anticipato alle 00.30, riportando la chiusura all’una soltanto poco tempo fa, quando Campo Santa Margherita ha ripreso l’orario normale.

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