Lo stallo del Moranzani arriva in Parlamento
MARGHERA. Arriva in Parlamento il pericoloso stallo degli interventi previsti dall’Accordo di Programma per il risanamento dei canali lagunari e del Vallone Moranzani. Uno stallo iniziato dopo i primi arresti per la Tangentopoli del Mose e denunciato dal presidente della Municipalità di Marghera anche ieri sera, durante l’assemblea pubblica tenutasi all’ex Canevon di Malcontenta e partecipata da un centinaio di cittadini. I senatori del Pd, Felice Casson, Laura Puppato e Giorgio Santini, hanno presentato, infatti, un’interrogazione ai tre ministeri competenti, sulla «grave situazione di inerzia, che, bloccando il progetto, danneggia pesantemente il territorio (sottoponendolo a nuovi rischi) e anche la popolazione, che di fronte ad atteggiamenti irragionevoli e irresponsabili è fortemente preoccupata per la realizzazione di questo progetto che è stato elaborato con una positiva attività partecipativa delle rappresentanze territoriali e dei cittadini».
Nell’interrogazione parlamentare si denuncia «il blocco del progetto di risanamento del Vallone Moranzani, di notevole interesse pure per il rilancio dell'area di Porto Marghera, a causa di convergenti negativi fattori, tra cui il disimpegno della società Terna, il rifiuto dell'Autorità Portuale di procedere allo scavo di altri canali portuali, la scelta della Provincia di Venezia di congelare due milioni e il conseguente congelamento di altri due milioni regionali, l'arresto di un assessore regionale e di un dirigente della giunta regionale presieduta da Luca Zaia per delitti contro la pubblica amministrazione nell'ambito della vicenda del Mose e il successivo stallo dell'autorità regionale».
I tre senatori chiedono quindi ai ministri dell’Ambiente, dell’Economia e delle Infrastrutture di richiamare « il Magistrato alle Acque di Venezia, l'Autorità Portuale di Venezia e la società Terna, al dovere di rispettare tutti gli impegni assunti nel 2008 con l’Accordo di Programma per il completo risanamento ambientale dell’area Moranzani, gravemente inquinata per decenni dal comportamento illecito di numerose industrie che hanno operato a Porto Marghera».
Ieri sera, sullo stallo dell’Accordo di Programma - che dovrebbe non solo risanare i canali e il Vallone Moranzani, ma anche stabilire interventi sulla rete viaria (divisione tra traffico pesante e leggero), sulla sicurezza idraulica, sul recupero paesaggistico e ambientale e la realizzazione di un grande parco pubblico a Malcontenta - il presidente Flavio Dal Corso ha illustrato la stato dei fatti ai cittadini presenti che hanno dato il loro appoggio all’azione della Municipalità che ha ottenuto dal nuovo assessore regionale Massimo Giorgetti (che ora ha le deleghe che prima aveva Renato Chisso) l’impegno a riconvocare il tavolo dei firmatari dell’Accordo di Programma per gli interventi previsti ma non ancora realizzati.
Piero Spano, uno dei residenti presenti in assemblea, ha puntato il dito contro la Regione Veneto e in particolare il suo governatore «che hanno fatto passare gli ultimi sei mesi senza preoccuparsi di questo importante progetto firmato anche da Zaia». Il presiedente Dal Corso ha ripetuto, infine, che «se, contrariamente a quanto promesso, l’assessore Giorgetti non manterrà l’impegno a convocare rapidamente un tavolo di verifica, faremo le azioni necessarie insieme ai cittadini».
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