Lo stalker di Lara Comi ha patteggiato 18 mesi
L’imprenditore jesolano Giovanni Bernardini era stato arrestato a Lecco mentre cercava di regalare un anello con diamante all’eurodeputata di Forza Italia. Aveva il divieto di avvicinarla
JESOLO. Ha patteggiato 18 mesi di reclusione, Giovanni Bernardini, l’imprenditore jesolano accusato di stalking nei confronti dell’eurodeputata di Forza Italia Lara Comi. Concessi i benefici di legge e nessun risarcimento del danno. Al tribunale di Busto Arsizio, davanti al Gup, giudice dell’udienza preliminare, il legale del 47enne, l’avvocato Pierpaolo Alegiani, ha condotto una difesa appassionata del suo assistito, ottenendo anche la non menzione vista la condanna inferiore ai 24 mesi.
I legali di Lara Comi, anche lei presente in Tribunale visibilmente provata dalla vicenda, hanno dato battaglia fino all’ultimo tanto che l’udienza è iniziata alle 9.30 per terminare alle 13. E, assieme alla loro assistita, hanno annunciato il ricorso in Cassazione evidenziando il fatto che Bernardini può essere ritenuto ancora pericoloso per l’eurodeputata che lo ha denunciato più volte ottenendo un provvedimento che lo obbligava a non avvicinarsi a meno di 500 metri da lei. Bernardini è stato rinchiuso in carcere a Lecco per due mesi prima di ottenere la liberazione e poter tornare a casa grazie all’intervento del legale di fiducia.
Era stato arrestato a settembre quando, presentatosi a Lecco per una partita di calcio benefica cui partecipava anche Comi, l’aveva avvicinata per consegnarle un anello con un enorme brillante quale pegno del suo amore evidentemente non corrisposto. In quel momento, violando il provvedimento di allontanamento emesso nei suoi confronti, era stato arrestato dalla polizia di Stato che stava controllando attentamente tutta l’area del campo sportivo, consapevole che con tutta probabilità Bernardini si sarebbe presentato proprio quel giorno, partendo da Jesolo in auto.
Inizialmente, il 47enne aveva nominato un legale d’ufficio, ma poi si è affidato all’avvocato Alegiani che ha studiato il caso giorno e notte per poi arrivare all’udienza di ieri al tribunale di Busto Arsizio con tutto il corposo fascicolo, memorizzato nei dettagli e i punti deboli delle varie denunce. Alegiani ha indossato l’abito migliore, annodato il suo immancabile papillon e si è presentato davanti al Gup di Busto Arsizio affrontando i bellicosi avvocati della controparte. Ha scelto la strada del patteggiamento che è stato infine accolto dal giudice dopo il carcere che Bernardini ha affrontato serenamente, sostenendo sempre di non essere mai stato cancellato nei social dalle amicizie di Lara Comi né di aver ricevuto precisi messaggi di diniego dopo la sua corte pressante.
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