Lo squalo ha lasciato il mare di Jesolo

Ammainata la bandiera rossa sulla spiaggia all’altezza di piazza Brescia dopo i controlli della capitaneria di porto
Di Giovanni Cagnassi

JESOLO. Allarme rientrato, lo squalo se ne è andato. Ieri mattina la capitaneria di porto ha autorizzato la Jesolo turismo ad ammainare la bandiera rossa che indicava pericolo in mare davanti a piazza Brescia. Le motovedette hanno perlustrato in lungo e in largo lo specchio di mare in cui un surfista si era visto passare il pesce sotto la tavola. Lo aveva descritto come un esemplare di almeno due metri. L'allarme è scattato subito, con bandiera rossa e controlli in mare, ma per fortuna non c'è stato l'effetto panico tra i bagnanti. Niente scene da film di Spielberg, con mamme che portano in braccio i bimbi fuori dai flutti temendo le mandibole dello squalo in arrivo. La situazione è sempre rimasta sotto controllo.

Ieri mattina la capitaneria ha accertato che non vi era alcun pericolo e che lo squalo era scomparso. Ammesso che fosse uno squalo e non un delfino. La mostra degli squali al Tropicarium Park di piazza Brescia è stata presa d'assalto da telefonate e visitatori incuriositi. I gestori Mauro e Monica Rigoni hanno dovuto smontare lo striscione pubblicitario che sembrava uno presagio sinistro: "Gli squali a Jesolo", era il titolo sdel manifesto alle porte di piazza Brescia che indicava un'area a rischio come avviene sulle spiagge degli Usa, Sud Africa e Australia. «Lo abbiamo tolto», dicono i gestori della mostra, «dopo che erano già giunte segnalazioni e lamentele. Meglio così, perché gli squali pericolosi sono solo nei nostri acquari e al sicuro. Abbiamo ricevuto tante telefonate, turisti che erano preoccupati e volevano sapere dell'avvistamento. Una famiglia vicentina era pronta a disdire la prenotazione di una settimana. Li abbiamo invitati alla mostra gratuitamente, spiegando loro che in ogni caso nel mare di Jesolo non arriverebbero squali pericolosi. Insomma un gran baccano per una paura tutto sommato fondata. I nostri biologi hanno controllato la costa con i binocoli per tutta la giornata, anche ieri. Dello squalo neanche l'ombra, ma in questi casi è sempre bene non prendere sottogamba una segnalazione e noi siamo pronti con il nostro staff ad aiutare chi ce lo chiede».

Tanta curiosità attorno a questo avvistamento, piuttosto che paura. Lo squalo esercita sempre un grande fascino e lo testimoniano le code di persone davanti alla Shark Expo ad ammirare esemplari pericolosissimi che attaccano l'uomo nei mari e, addirittura risalendo i fiumi. Se anche fosse stato uno squalo, quello visto martedì, non sarebbe appartenuto a una specie pericolosa come lo squalo bianco, o tigre, o grigio, anche perché acque così calde e fondali bassi, seppure a 500 metri da riva, non avrebbero consentito la sopravvivenza a lungo. Ecco perché gli esperti propendono per un delfino della famiglia dei tursiopi che sono presenti in queste acque da alcuni anni e oggetto di studi dei biologi, tra i quali il direttore del museo civico di storia naturale Roberto Basso.

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