Lo spritz sarà servito alla spina
MARGHERA. A proposito dell’allarme riguardo l’abuso di alcol tra i giovani, da Treviso rimbalza la notizia che è stata inventata una macchina per servire lo spritz come la birra alla spina. Gli inventori sono Marco Segatto, 48 anni, perito meccanico con azienda a Visnadello, e Gianluca Marcassa, 45, impiegato in una ditta di logistica. La macchina ricorda vagamente un «abat jour»: 5 chili di peso, colori neutri, trasparenze e tre serbatoi di Aperol, prosecco e acqua gasata. I fili sono i tubicini dove scorrono gli ingredienti del cocktail più leggero e popolare. E al posto dell’interruttore ecco un cilindro miscelatore, collegato alla «spina», a due posizioni: una per escludere l’Aperol e servirlo liscio, l’altro per la versione classica. I test appena conclusi nei locali trendy di Jesolo e di Treviso hanno avuto successo e stanno muovendo il passaparola nel settore, caratterizzato da curiosità, attenzione, plausi e resistenze.
I due soci hanno blindato la macchina con il brevetto e un nome accattivante, «Sprizzer». «Ci farebbe piacere poter entrare in contatto con i grandi marchi del settore», spiega Gianluca, «questa macchina potrebbe avere davvero un dimensione internazionale, visto il successo dello spritz. In alternativa pensiamo a un distributore che ci garantisca almeno una rete nazionale. Crediamo nella nostra creazione, magari un aiuto ci arriverà dalla rete, dove abbiamo lanciato il logo e un gruppo facebook.Lo sprizzer ha una serie di vantaggi: velocità del servizio, qualità garantita, ricambio immediato (dopo 25 bicchieri si ricaricano i contenitori), facilità di piazzamento».
Curiosità: ma il vostro spritz com’è? «Robusto, ma senza esagerare. Dove l’abbiamo servito non abbiamo sentito lamentele». Le parti restano segrete, così come il meccanismo del miscelatore. E le varianti? «Nessun problema, basta cambiareprodotto nel serbatoio».
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