Lo sposalizio con il Mare nel segno della Sensa
VENEZIA. Torna la Festa della Sensa che celebra il tradizionale Sposalizio di Venezia con il Mare. La Festa si articola in una serie di eventi che culminano nella cerimonia dello sposalizio del mare e nelle competizioni a remi tra diverse categorie di atleti, che animano lo specchio d’acqua tra il Bacino di San Marco e la Riviera San Nicolò.
Il corteo acqueo si muove alle 9.30 da San Marco al Lido, con le imbarcazioni tradizionali a remi, organizzate dal Coordinamento delle Società Remiere di Voga alla Veneta. A partire dalle 16.45, nello specchio acqueo tra il Bacino di San Marco e la Riviera San Nicolò al Lido, dove poi si svolgono le premiazioni, si tiene, dapprima, la regata dei giovani under 25 anni su pupparini a 2 remi, poi, quella delle donne su mascarete a 2 remi e, infine, la regata su gondole a 4 remi che fanno parte della Stagione Remiera.
E intanto - sempre nell’ambito delle celebrazioni della Sensa - c’era una Delegazione Francese, composta da oltre 20 persone, per assistere alla Tesa delle Galeazze numero 3 alla “posa”) della chiglia del Bucintoro del Terzo Millennio. Una delegazione guidata dal Presidente del Consiglio di Aquitania Alain Rousset, dal Presidente del Consiglio di Dordogna Bernard Cazeau e dal vice-sindaco di Bordeau Stephan Delaux, nonché dal presidente dei proprietari forestali di Aquitania Bruno Lafont, che ha deciso di giungere a Venezia in sella della sua Harley Davidson, dal direttore del CRPF (Centro Regionale Produttori Forestali) Roland de Lary che hanno donato i 600 alberi occorrenti per il completamento dell’intero scafo.
La chiglia, lunga circa 44 metri, da il “la” alla costruzione del nuovo Bucintoro, essendo la prima parte reale, la vera e propria “spina dorsale” dell’imbarcazione, ad essere realizzata. Essa è stata già collocata nella Tesa 3 delle Galeazze, all’Arsenale, luogo di costruzione del Bucintoro, dopo essere stata lavorata con tecniche tradizionali presso il cantiere di Attilio Menetto a Pellestrina secondo le indicazioni di una commissione tecnica della Fondazione stessa, in stretta collaborazione con l’ISTIAEN - l’Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale - che ha garantito che le meravigliose travi di quercia della lunghezza di 13 metri che la compongono fossero realizzate secondo i migliori criteri della cantieristica tradizionale veneziana. Tali alberi, tutti notificati, furono piantati nel Perigord prima della Rivoluzione Francese.
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