«Lo screening al colon mi ha salvato la vita»
CHIOGGIA. «Un test veloce, indolore e gratuito mi ha salvato la vita». Così Giancarlo Ardizzon racconta come aver aderito allo screening per il tumore al colon-retto, promosso da anni dall’Asl 14, ha permesso di individuare la neoplasia in uno stadio iniziale e di intervenire subito chirurgicamente. Ardizzon, che ha perso qualche anno fa la figlia Flavia per un melanoma fulminante ed è volontario della Lilt, ha deciso di far conoscere la sua storia per spronare le persone ad derire alle campagne di screening: sarà il testimonial per l’Asl dell’XI Giornata della salute che si terrà venerdì prossimo, dalle 17 nella sala di attesa dei poliambulatori. «A me lo screening ha salvato la vita», conferma Ardizzon, «sono la prova vivente che se si interviene presto aumentano notevolmente le probabilità di sopravvivenza. Gli screening oncologici (mammella, colon, collo dell’utero) servono proprio a questo, a individuare il tumore in una fase iniziale, quando ancora si può intervenire in maniera efficace».
Ardizzon è reduce da un intervento chirurgico importante all’intestino, programmato non appena lo screening e gli esami più specifici hanno confermato la positività.
«Sono dieci anni che aderisco allo screening del colon-retto», precisa il paziente, «ogni volta l’esito era negativo, fino a quest’anno. Invece della solita lettera con il referto, mi è sopraggiunta una telefonata dalla dottoressa Maria Luisa Polo che mi invitava per un colloquio. Lì ho scoperto che l’esame delle feci era positivo e che avrei cominciato un percorso diagnostico più approfondito. La colonscopia l’ho fatta col dottor Giorgio Cavallarin che esegue questo esame in modo innovativo, non ho sentito nulla. Ho trovato professionalità e tanta umanità, ringrazio tutti».(e.b.a.)
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