Lo scout speed è legittimo respinto il primo ricorso
Multe con la scout speed, respinto il primo ricorso esaminato dal Giudice di Pace di San Donà. Il Comune e il comando della polizia locale, retto dalla dottoressa Danila Sellan, che aveva seguito questa delicata fase di introduzione del sistema di rilevamento mobile in città a fine estate 2016, hanno vinto dunque il primo round. Sono in tutto una trentina i ricorsi presentati su 1200 sanzioni elevate finora.
Gli altri automobilisti hanno tutti pagato senza contestare le sanzioni elevate e notificate. Il Giudice di Pace di San Donà, dottoressa Maria Ignazia Masala, ha presieduto la prima udienza ieri e respinto il ricorso con la richiesta di sospensiva, giudicando pertanto legittimo lo scout speed. La stessa comandante Danila Sellan si è presentata ieri personalmente in udienza per la difesa nella comparsa di costituzione. Un’automobilista sandonatese aveva presentato ricorso contestando in particolare la mancata taratura dello strumento e la mancata segnalazione e presegnalamento come avviene con gli autovelox che sono preannunciati dai cartelli specifici. Aveva superato il limite dei 50 chilometri di 18 chilometri orari, lungo via Unità d’Italia, con conseguente sanzione di 169 euro e 3 punti decurtati dalla patente. Questo primo responso del Giudice di Pace appare come un duro colpo per tutti quanti finora hanno criticato ferocemente il sistema di rilevamento della velocità introdotto dall’amministrazione comunale. Non solo gli automobilisti, ma anche le forze di opposizione in Consiglio comunale che si erano scagliate contro il sistema perché giudicato vessatorio. E il primo pronunciamento potrebbe rappresentare un precedente anche per gli altri ricorsi che saranno discussi nelle varie udienze da qui a febbraio, molti dei quali, una quindicina, presentati dall’avvocato Luca Pavanetto.
Tra questi anche il ricorso di un carabiniere il quale ha evidenziato come il sistema di rilevamento mobile sia stato mutuato da quello in dotazione alle forze di polizia, ma per motivi di sicurezza e non per vessare i cittadini. Lo stesso carabiniere ha sottolineato tra le altre illegittimità presunte, il fatto che lo scout speed rileva solo le targhe delle auto, anteriori, e non quelle delle moto che ne sono sprovviste.
Il tribunale di Rovigo, a sua volta, ha ribaltato invece il primo pronunciamento di un giudice di pace che aveva accolto il ricorso presentato da un’automobilista. La giurisprudenza, pertanto, non è stata finora univoca in fase di giudizio.
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