Lo scontro paralizza Actv: Usb denuncia l'azienda per gli straordinari

Cresce la tensione per i disagi dovuti allo “sciopero bianco”. Bonzio al presidente Scalabrin: «Assuma nuovo personale»
INTERPRESS/TAGLIAPIETRA- RESSA AI PONTILI ACTV.
INTERPRESS/TAGLIAPIETRA- RESSA AI PONTILI ACTV.

VENEZIA. Tutti contro tutti: Actv contro i suoi dipendenti che da giugno negano gli straordinari, mandando in tilt i servizi extra e non; i lavoratori con il loro “sciopero bianco” contro l’azienda che a giugno ha disdettato gli accordi che garantiscono il 25% dello stipendio e ora chiede più produttività, ma anche contro quei sindacati che vorrebbero alleggerire la pressione della protesta sulla città; i sindacati contro l’azienda che minaccia di rivolgersi ai privati per garantire quei servizi straordinari che il personale ora rifiuta (come i collegamenti per la Mostra del Cinema, che saranno probabilmente così affidati a Venice by boat) e contro il Comune che non regolamenta un traffico ormai impazzito e non garantisce priorità al servizio pubblico.

In mezzo, passeggeri ormai esasperati, con liti a bordo all’ordine del giorno, davanti a corse in ritardo anche 20-30 minuti (200 al giorno), con mezzi lumaca che lasciano strada ad ogni gondola all’orizzonte. A scaldare ancor più gli animi, l’appello del presidente Actv Scalabrin: «Chiedo ai lavoratori in sciopero bianco di usare il buon senso del padre di famiglia: la città ha bisogno di loro, tornino a fare straordinari».

Il sindacato Usb ha risposto protocollando ieri all’Ufficio provinciale del lavoro e all’Asl 12-Medicina, una richiesta d’indagine per verificare il rispetto della normativa sull’orario di lavoro in Actv. In mancanza di dati sulla navigazione - l’azienda ha negato la documentazione al riguardo - Usb cita quelli di terraferma: dalle 5.400 mila alle 9.400 ore di straordinario nella rete urbana di Mestre, con una media pro capite per autista tra gennaio e luglio di 5-600 anche 700 ore a fronte delle 250 ore l’anno previste dal contratto, «a causa della cronica mancanza di personale che Actv non intende sanare, per convenienza economica, anche a seguito del mancato turn over, con stress e patologie del personale».

Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal trasporti cercano invece - in extremis - la solidarietà dei veneziani e ieri hanno distribuito migliaia di volantini nei quali si ricorda come «il traffico acqueo è aumentato esponenzialmente negli anni e con questo il moto ondoso. Al trasporto pubblico sono state aggiunte fermate ed è stato consentito l’accesso ai pontili a linee di altre società, con il risultato ovvio di mettere in crisi tutti i servizi, trascurando il problema dei tempi di percorrenza». I sindacati - off records, pure preoccupati per la rigidità del personale nel rifiutare gli straordinari anche per la Mostra del Cinema - ricordano i 25 milioni di euro tagliati dalla Regione, assicurano di voler intervenire sul disavanzo di 17 milioni di Actv, ma temono che «le future politiche di contenimento dei costi di servizio possano avere effetti negativi» sul personale.

Così chiedono a Comune e azienda di intervenire per il raddoppio dei pontili, per rivedere i tempi di percorrenza e nuovi mezzi. Intanto, un anonimo gruppo di dipendenti - con un volantino ai pontili - chiede «a Comune e Actv la pianificazione e attivazione immediata di nuovi orari di transito alle fermate, regolati secondo limiti di velocità e afflusso dei passeggeri, e la messa in servizio di più unità». E ai cittadini di sostenere la protesta inondando di reclami e denunce le varie autorità per i disservizi. Infine, il consigliere Bonzio (Fed. Sinistra, delegato del sindaco al Lavoro) bolla come provocatorio l’appello di Scalabrin: «Consigliamo al presidente di Actv di risolvere la grana straordinari assumendo nuovo personale e riorganizzando l’azienda partendo dall’alto, perché il pesce puzza sempre dalla testa».

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