Lo psicologo riceve in farmacia
Ampliare l’offerta al cittadino, coniugare un servizio per rendere migliore la vita e risolvere un problema magari importante. Sono molti i punti che ruotano attorno alla sperimentazione dello psicologo in farmacia. Un progetto che dal maggio scorso sta portando avanti il dottor Paolo Zambon, titolare della omonima farmacia di Borbiago di Mira, ma che è vista di buon occhio dallo stesso Ordine degli psicologi del Veneto.
«Ci crediamo molto», garantisce il presidente Marco Nicolussi, «e non solo per questa collaborazione a livello di farmacia, ma anche per quella che potrebbe essere in futuro la collaborazione stretta con i medici di base. C’è la necessità di sperimentare questa attività per definirne i termini e ci teniamo a creare un protocollo che possa concretizzare questo servizio aggiuntivo. Inoltre si è già visto che dalla collaborazione con i medici di base il paziente seguito dallo psicologo riduce la spesa di farmaci».
Molte volte, infatti, certi pazienti acquistano medicine senza averne bisogno, spinti a cercare una cura per qualcosa che non hanno. «La nostra farmacia è da sempre sensibile ai bisogni dei propri clienti e sin dagli anni Settanta abbiamo offerto servizi innovativi. Si è partiti con la misurazione della pressione e ora si arriva alla stanza a disposizione dello psicologo», spiega il dottor Paolo Zambon. «All’inizio devo ammettere che pure io ero scettico, perché non sapevo come sarebbe potuta andare. Invece ho notato che la gente risponde, cerca il servizio ed è soddisfatta di quel che trova».
L’attività è gratuita e una volta al mese il dottor Zambon espone un cartello in farmacia sul quale si avvisa della disponibilità dello psicologo. «Abbiamo visto che le persone che si sono presentate non l’hanno fatto solo per problemi di depressione, ma anche per rapporti familiari difficili, soprattutto tra genitori e figli», prosegue il farmacista. «La dottoressa Fiorella Palombo si è fatta avanti proponendomi l’attivazione di questo servizio e alla fine ci siamo trovati d’accordo. Una scelta che potrebbe davvero essere vincente sotto molti aspetti. Oltretutto, noi non lo facciamo neppure con scopo di guadagno, perché i pazienti non hanno poi bisogno di acquistare farmaci da noi. Cerchiamo di fare una farmacia di servizi, guardando al rapporto personale con i nostri clienti».
L’appuntamento si fissa direttamente al banco della farmacia, mentre poi la consulenza dura 30-40 minuti. Il servizio è rivolto anche a chi soffre di disturbi specifici come ansia, panico, fobie, depressione. E si parte dal presupposto che chiedere aiuto non è un segno di debolezza, né tantomeno significa che ci si deve vergognare. Partendo dal presupposto che l’ultima chiave del mazzo, di solito, è quella che apre la porta.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia