Lo ferisce con due coltelli arrestato dai carabinieri

Cavallino. La violenta rissa in via Lisbona è scoppiata per motivi da chiarire La vittima ha riportato una lesione al tendine flessore della mano sinistra 
LAZZARINI FGAVAGNIN CAVALLINO OMICIDIO LAZZARINI CASERMA CARABINIERI CA SAVIO E L'AVOCATESSA ROBERTA NESTO
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CAVALLINO. Brandendo due coltelli da cucina, lunghi rispettivamente 35 e 30 centimetri, ha affrontato il rivale in strada a Ca’ Vio, nei pressi della guardia medico-turistica, davanti a diverse persone: a finire in manette, nel tardo pomeriggio di martedì, è stato Massimo Chiusso, classe 1972 di Cavallino. L’accusa che gli ha mosso il pubblico ministero di turno Fabrizio Celenza è di lesioni aggravate dall’utilizzo dell’arma. Nell’accoltellamento, infatti, la vittima - un cittadino marocchino residente a Cavallino - ha riportato gravi ferite a un dito della mano sinistra. Il referto parla di un taglio e di una lesione al tendine flessore, con una prognosi di 25 giorni.


Il caos lungo via Lisbona scoppia per motivi non meglio precisati, forse legati al contesto di microcriminalità. Ieri in aula, davanti al giudice Fabio Moretti per l’udienza di convalida dell’arresto, Chiusso ha riferito di conoscere la moglie dell’aggredito. Ma non ha chiarito se con l’uomo ci fossero dissapori o tensioni pregresse. A far scattare la miccia, secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato Chiusso che ha aggredito verbalmente il marocchino, il quale ha gettato un sacco pieno di bottiglie di plastica contro Chiusso mentre si trovava in strada. Il 45enne, per tutta risposta, è corso dentro casa della madre, ha preso dalla cucina due coltelli, è tornato in strada alla ricerca del marocchino. Con i coltelli in mano ha percorso almeno un centinaio di metri, fino a raggiungere il luogo dove si trovava il nordafricano. Lo ha invitato a uscire, lui si è fatto vedere ed è nato il parapiglia nel quale Chiusso ha brandito le lame e cercato di colpire il rivale che a sua volta aveva un bastone.


Per cercare di difendere il marocchino, è intervenuto un amico dello straniero che, non senza fatica, è riuscito a disarmare Chiusso, togliendogli dalle mani i coltelli e gettandoli in un giardino vicino. Un intervento che gli è costato qualche ferita lieve alle mani e alle ginocchia. Nel frattempo è stato dato l’allarme al 112 e una pattuglia dei carabinieri di Cavallino è intervenuta per arrestare Chiusso. Prima di essere trasferito in cella di sicurezza, il 45enne è stato portato in pronto soccorso per medicare le ferite non gravi alle braccia e al volto riportate nella colluttazione. Ieri mattina, difeso dall’avvocato Michele Maturi, l’uomo è comparso in tribunale a Venezia. Il legale ha chiesto i termini a difesa: il processo è stato quindi rinviato al 6 settembre. Nel frattempo il giudice ha disposto per Chiusso l’obbligo di presentazione alla polizia.


(ha collaborato F. Macaluso)


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