Liturgia e beneficenza, tutti gli appuntamenti di Natale
E’ Natale, tempo di festa e di gioia. Solenni sono le celebrazioni liturgiche nelle parrocchie della diocesi lagunare. Questa sera in Basilica di San Marco, alle 23, si terrà la liturgia vigiliare dell’Ufficio delle letture a cui farà seguito – intorno alle 24 – la santa messa della notte di Natale presieduta dal Patriarca Francesco Moraglia. Domani, 25 dicembre, alle 10,30, si svolgerà il solenne Pontificale del giorno di Natale. Lo presiederà il Patriarca. Nel pomeriggio, alle 17,30, il presule guiderà anche la celebrazione dei vespri solenni di Natale. Nella notte santa una messa fuori diocesi per don Ettore Fornezza, rettore del cimitero San Michele e di Santa Fosca in Torcello, che celebrerà la messa alle 24 a Crocetta di Montello, in provincia di Treviso, nella chiesa privata della famiglia Polegato, fondatrice dell’azienda delle calzature Geox. “Ci sto andando da un quinquennio. Partecipano un centinaio di persone”, spiega il sacerdote che il giorno di Natale, alle 10,30 e alle 12, celebrerà l’eucaristia a Torcello. Don Fornezza anticipa alcune riflessioni: “La natività sarà il centro della mia omelia. Ai fedeli non parlerò né di banche né di economia ma di testimonianza sul valore dell’accoglienza. L’attuale società rifiuta l’emarginato. Il Natale è l’occasione per arrivare a baciare del più povero”. Il giorno di Natale messa nel carcere circondariale maschile di Santa Maria Maggiore. Il cappellano don Antonio Biancotto la celebrerà alle 8,30.
Domani a Zelarino presso il Centro pastorale cardinale Urbani che è la casa della Diocesi in terraferma il Patriarca accoglierà per il pranzo di Natale numerosi poveri, persone senza fissa dimora, sole o in difficoltà. L’iniziativa è promossa dalla Caritas veneziana e dalla San Vincenzo mestrina.
In centro storico altre due iniziative rivolte alle persone bisognose. Alle 12 presso il patronato la parrocchia di San Cassiano donerà il pranzo di Natale. Dalle 12 alle 13,30, in campo San Silvestro, una quarantina di residenti servono un pasto caldo e distribuiscono una spesa. Natale è anche tempo di messaggi e di riflessioni. Patriarca Francesco Moraglia: “E proprio il Bambino che giace, povero e accogliente, nel presepe sta all’inizio di una storia che in questi 2000 anni ha generato i valori dell’accoglienza, dell’attenzione ai deboli, del perdono e della riconciliazione. Il simbolo del presepe non mette in gioco la laicità dello Stato, se parliamo di vera laicità. Infatti, il presepe, in sé, non impone nessun credo religioso ed esposto dove si vive e si costruisce la società di oggi e di domani diventa richiamo – oggi più che mai conveniente – in vista d’una cultura dell’accoglienza, dell’attenzione dei deboli e della riconciliazione, in opposizione a quella dell’individualismo e della performance che crea divisione e – come ricorda sempre Papa Fratesco – scarto.
Metropolita Gennadios Zervos, arcivescovo ortodosso d’Italia e Malta (Chiesa San Giorgio dei Greci in Venezia): “Non temete: messaggio divino, messaggio angelico, messaggio di attualità, messaggio di altissimo significato per l’uomo, per cui è nato Cristo, il Salvatore dell’umanità. Messaggio di gioia e di esultanza, di salvezza e di vita. In questi giorni pericolosi e di disperazione, che attraversiamo con timore e stravolgimento, la preghiera è un recipiente di forza e grazia. Trovandomi davanti al sacro altare prego anche affinché cessino le guerre e la crisi mondiale, la corruzione e le offese alla dignità umana”.
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