Lite con gli studenti, solidarietà al rettore Carraro

Diversi messaggi di solidarietà al rettore Carlo Carraro dai membri del consiglio di amministrazione che venerdì scorso hanno assistito al duro confronto con gli studenti che hanno occupato la sede di Ca’ Foscari

VENEZIA. Ecco i messaggi di solidarietà arrivati al rettore Carlo Carraro dai membri del consiglio di amministrazione che venerdì scorso hanno assistito al duro confronto con gli studenti che hanno occupato per qualche minuto la sede di Ca’ Foscari.

«Gentili signori, ero presente alla riunione del CdA di venerdì scorso a Ca' Foscari e quanto ho letto su vari media è a dir poco un rovesciamento della realtà. Non ho visto alcuna aggressione a nessuno studente. Piuttosto, ci siamo trovati davanti all'irruzione di un gruppetto di studenti che volevano a forza irrompere nella sala dove si teneva il consiglio. Io stesso, così come il Rettore, prof. Carlo Carraro, siamo stati inevitabilmente sospinti all'indietro, essendoci avvicinati nel tentativo di parlare con loro e di farli dialogare civilmente. Il Rettore, nonostante le grida e le offese, ha risposto alle loro domande per spiegare come opera l'ateneo e il perché di alcune decisioni. Ma i manifestanti hanno continuato a porsi in un modo provocatorio e disinteressato a stabilire un dialogo. Nella mia qualità di revisore posso attestare che il Consiglio lavora per fare il meglio per questo ateneo, e pertanto dispiace di trovarsi di fronte ad atteggiamenti simili, che lasciano perplessi e preoccupati».
Riccardo Zennaro

«Trovo preoccupante e assurdo quanto sto leggendo in questi giorni sull'irruzione di un gruppetto di esagitati che ha forzatamente interrotto il cda di Ca' Foscari di cui faccio parte. Per questo mi sono sentito di intervenire per ristabilire un minimo di verità attorno a tante chiacchiere. I manifestanti hanno fatto un gran fracasso, hanno forzato due porte e ci hanno costretto a interrompere i nostri lavori. Il rettore prof. Carlo Carraro, cui rivolgo la mia solidarietà, è andato loro incontro per parlarci quando sono entrati nella sala dove stavamo tenendo il cda. E' stato lui sospinto violentemente. Non c'è stata alcuna aggressione a nessuno studente. Nonostante il clima, gli insulti, le grida il rettore ha risposto a tutte le domande di quel gruppetto urlante. Mi preoccupa molto il modo in cui è stato manifestato un pur legittimo dissenso. Siamo stati costretti a fermare i nostri lavori, a deliberare in un clima di tensione, ad assistere ad atteggiamenti inquisitori e violenti. E' questo il modo in cui costruire un confronto democratico? E' questo il modo in cui partecipare alla dialettica di un ente pubblico come l'università. Io credo di no e mi auguro che sia una pagina archiviata e da non dover mai più leggere. Gli spazi per il confronto ci sono. Pratichiamo e miglioriamo quelli, non facciamo prevalere le offese, i toni alti, volgari e violenti».
Achille Penzo


«Il consiglio d'amministrazione così come il senato accademico, sono organi istituzionali in cui si esercitano in modo democratico le scelte rispetto alla vita dell'ateneo. Venerdì non ha potuto farlo serenamente a causa di una contestazione sopra le righe. Contestazione che nei giorni successivi è degenerata nei confronti del rettore prof. Carlo Carraro verso il quale va la mia solidarietà. Ha cercato di parlare con gli studenti, ha risposto alle loro domande e per tutta risposta da loro viene accusato di un'aggressione che non c'è mai stata. Ero lì e lo posso affermare. La speranza è che la discussione torni nel merito delle questioni e con toni degni di questo ateneo».
Ugo Sostero

«I fatti accaduti venerdì a Ca' Foscari, durante e dopo la riunione del Consiglio di Amministrazione interrotta bruscamente da un gruppo di contestatori mi lasciano sconcertato e sconfortato per la piega che sta assumendo la vicenda. Ho letto purtroppo in queste ore nelle cronache di alcuni quotidiani alcune gravi inesattezze sullo svolgimento dei fatti ma anche insinuazioni e attacchi personali al Rettore, il prof. Carlo Carraro, verso il quale desidero pubblicamente esprimere la mia solidarietà smentendo inoltre, come persona presente quel pomeriggio, che lo stesso Rettore abbia aggredito uno dei contestatori, come è stato da qualcuno dichiarato. Io ero lì e ho potuto vedere e sentire, assistendo prima al loro urlare, picchiare e dare ripetute spallate alle porte, poi al loro irrompere nella sala della riunione con toni e atteggiamenti aggressivi, al punto che il Rettore, pur essendosi alzato per parlare e per tentare di respingere l'irruzione e consentire la ripresa dei lavori del Consiglio di Amministrazione, è stato circondato e trattato in malo modo e così ha dovuto interrompere la seduta in corso e bloccare il lavoro di professionisti, professori e dipendenti dell'Ateneo. Eravamo tutti sbalorditi e molto preoccupati soprattutto perché era evidente che quel gruppo di manifestanti era poco incline ad accettare il dialogo con la calma e con il rispetto dovuto. Addirittura sprezzante il tono di qualcuno. Il Rettore ha pertanto dovuto accettare la richiesta di interrompere la riunione del Consiglio di Amministrazione per parlare, ha risposto alle domande del gruppo dei contestatori ma il contraltare continuava a essere quello del non ascolto, delle urla, delle ripetute offese. Non certo del confronto. La riunione del Consiglio di Amministrazione è poi ripresa e proseguita in un clima di palese tensione, con i contestatori che, invitati ad uscire, sono rimasti in attesa nel salone adiacente. Al termine della riunione vi è stato un altro confronto con il Rettore che si è pazientemente prestato ad informare i contestatori presenti sulle delibere assunte dal Consiglio. Anche in quell'occasione sono volati insulti contro il Rettore. Nel rinnovare la mia solidarietà al Rettore ingiustamente accusato di comportamenti incresciosi, mi auguro che i toni vengano riportati a un linguaggio quantomeno veritiero e che episodi del genere, che non fanno bene a nessuno, né all'ateneo né al dialogo, non si ripetano».
Andrea Valmarana

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