Lista Brugnaro, si dimette il capogruppo. Crepe tra i "fucsia"

Clamorosa rottura di Maurizio Crovato. Sms al sindaco: “Game over”. E ai colleghi scrive: non faccio lo spingibottoni
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.07.2015.- Consiglio Comunale. Cà Farsetti. Maurizio Crovato
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 16.07.2015.- Consiglio Comunale. Cà Farsetti. Maurizio Crovato

VENEZIA. «Game over». Un messaggio eloquente scritto al sindaco Brugnaro. Che ha preceduto di pochi minuti l’invio della lettera ufficiale di dimissioni ai 16 consiglieri del gruppo. Maurizio Crovato si è dimesso ieri da capogruppo della Lista Brugnaro in Consiglio comunale.

Uno strappo accompagnato da accuse precise nei confronti del primo cittadino. «A volte ci siamo sentiti come spingibottoni, informati a cose fatte sulle cose importanti», dice l’ormai ex capogruppo, il secondo più votato tra i consiglieri nella Lista alle elezioni del giugno 2015. La sua decisione, che fino alla tarda mattinata lo staff del sindaco ha tentato di scongiurare, provoca adesso qualche problema alla tenuta della maggioranza, già alle prese con la crisi seguita alle dimissioni dell’assessora leghista Francesca Guzzon. Ragioni politiche, anche stavolta. Una tensione che era stata evidente negli ultimi giorni, acutizzata dalle numerose prese di posizione del gruppo dei «quattro». Renzo Scarpa, Ciro Cotena, Ottavio Serena e Giancarlo Giacomin avevano preso spesso iniziative «senza concordarle con il capogruppo».

Crovato aveva protestato con il sindaco. «O loro o io», gli aveva detto senza mezzi termini poche ore prima della partenza del primo cittadino per gli Stati Uniti. Una tensione già emersa al momento di decidere sul taglio delle Istituzioni. «La Bevilacqua La Masa non si tocca», aveva detto Crovato stavolta in rotta di collisione con le decisioni del suo sindaco. Critico anche dopo le ultime nomine («Perché non hanno preso in esame curricula di gente esperta del settore come quello del veneziano Giorgio Camuffo?»). Posizione distinta dalla maggioranza anche quella sulle Municipalità. «Hanno ragione», aveva detto Crovato, non si possono trattare così organi eletti dai cittadini».

Il preside: "Basta WhatsApp. 500 al giorno sono troppi"
File photo dated 06/04/16 of Whatsapp being used on a smartphone. Businesses could soon be able to target WhatsApp users following surprise changes to the messaging app's privacy policy. PRESS ASSOCIATION Photo. Issue date: Thursday August 25, 2016. The Facebook-owned message service, which is otherwise known for its end-to-end encryption and stringent privacy terms, assured users in a blog post Thursday that their phone numbers would not be made public and that messages would remain encrypted. See PA story CITY WhatsApp. Photo credit should read: Jonathan Brady/PA Wire

Infine la polemica con i quattro “dissidenti”. Obiettivo soprattutto il vicecapogruppo Renzo Scarpa, già dirigente comunale e capo di gabinetto del vicesindaco Michele Vianello (Pd), negli ultimi cinque anni consigliere del Gruppo Misto all’opposizione di Orsoni. «O lui o io», il messaggio di Crovato, che in altre occasioni aveva dimostrato la sua “fedeltà” a Brugnaro». Ma all’ultimatum il sindaco non ha mai risposto, nemmeno una volta rientrato in laguna da New York, giovedì scorso.

Crovato ha aspettato tre giorni. Poi ha preso carta e penna e inviato la lettera di addio. «Cari consiglieri fucsia», attacca la missiva, «mi dimetto da capogruppo e resto nella maggioranza come semplice consigliere. Non è da me rinunciare ad incarichi che mi sono stati generosamente offerti. Ma a me piace lavorare in armonia, con un gruppo di amici, e non dover avere ogni giorno a che fare con colleghi ambiziosi e scorretti». Il riferimento, chiarisce Crovato, è soprattutto a Renzo Scarpa.

Il consigliere che negli ultimi giorni ha preso numerose posizioni contrarie a quelle espresse dal capogruppo. «Oltre un anno fa, annoto solo oggi», continua la lettera firmata dall’ex giornalista Rai passato alla politica, «avevo scritto sul nostro WhatsApp fucsia una frase tanto sibillina quanto doverosamente biblica: “Guardatevi dai falsi profeti, dai loro frutti li riconoscerete”. Oggi riconosco di aver ricevuto solo frutti amari».

«Come capogruppo», conclude Crovato, «non sono riuscito a rendere più organico e coinvolgente il rapporto tra sindaco, giunta e consiglieri». «A volte», è l’accusa, stavolta diretta proprio al sindaco, «mi è sembrato che siamo stati trattati come spingibottoni in Consiglio con input comandati all’ultimo istante, a volte totalmente estranei o informati a cose fatte sulle decisioni importanti prese. Davanti al mio senso di inutilità, coltivo la certezza di non essere indispensabile. E che possiate con un nuovo capo marciare meglio verso gli obiettivi che il sindaco si è proposto fino al 2020».

«Un grande orgoglio per la mia Elena»

Uno strappo che non resterà senza conseguenze. Per oggi è in programma la riunione allargata dei consiglieri e degli amministratori fucsia per parlare dell’attuazione del programma. Forse non è casuale anche per questo la scelta della data delle dimissioni. Al posto di Crovato, se la sua decisione non rientrerà, potrebbe andare lo stesso Scarpa, che vanta una lunga esperienza in Consiglio. Oppure qualche giovane. «Andiamo avanti, non ci sono problemi», assicuravano ieri i “fedelissimi” del sindaco.

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