L’isola delle Grazie è di Stefanel, lo ha deciso il Consiglio di Stato

VENEZIA. L’isola delle Grazie è - definitivamente - di proprietà della Giesse Investiment di Giovanna Stefanel.
Con la sentenza depositata ieri, il Consiglio di Stato ha posto fine a una incredibile querelle politico-giudiziario-amministrativa che ha avuto inzio nel lontano 2001, quanto l’Usl allora diretta da Antonio Padoan decise di mettere all’asta l’isola che ospitò il reparto Malatte infettive. L’allora sindaco Cacciari sostenne la prima battaglia - perdendola - per la proprietà comunale dell’isola, la più vicina alla città tra quelle ex sanitare diventate negli anni alberghi (San Clemente e Sacca Sessola).
Con l’asta bandita nel 2006 iniziano i veri guai e la lite giudiziaria che in 12 anni ha visto i giudici ora dare ragione alla Giesse, ora al gruppo “sfidante” Sap Project Srl, giunto secondo.
Ma se nel settembre del 2018 i giudici amministrativi del Tar Veneto avevano accolto il ricorso di quest’ultimo, ordinando all’Usl di rifare completamente l’asta, ora i giudici d’appello hanno stabilito in via definitiva che l’aggiudicazione resta, invece, quella che è: Giesse è la nuova proprietaria dell’isola, con il suo progetto di resort turistico.
Il “pasticcio”
Per capire come si sia arrivati a questa conclusione, è necessario ricordare il “pasticcio” che accompagnò la vendita delle Grazie. Nel 2006 l’azienda sanitaria bandisce l’asta pubblica, aggiudicandola per 8,621 milioni alla Giesse Investimenti. Al secondo posto arriva la Sap, con 8,25 milioni di offerta. Vendita fatta? No, perché si fa all’improvviso avanti una terza società, con una proposta ben più vantaggiosa: 10,5 milioni di euro. L’Asl non vuol rischiare di perdere milioni preziosi - destinati a rinnovare l’ ospedale civile - così nell’aprile del 2007 annulla asta e aggiudicazione. Giesse non sta ferma e ricorre al Tribunale: così l’azienda sanitaria pensa di evitare cause e sanare le casse raggiungendo un accordo con il gruppo Stefanel, che accetta di pagare 10,550 milioni. Finita? No, perché a sorpresa la Giesse non si presenta all’appuntamento con il notaio per la stipula del contratto, contestando le disposizioni impartite dalla soprintendenza, che - dice - ridurrebbero il valore dell’isola. Sap Project si fa subito avanti, di dice pronta a subentrare allo stesso prezzo e così l’Asl le aggiudica le Grazie. È il 2014. Subito dopo, però, ci ripensa e azzera nuovamente tutto: Giesse è ricorsa al Tribunale civile e così l’Asl - nel 2016 diretta da Giuseppe Dal Ben - per evitare ulteriori contenziosi decide di transare di andare ad una transazione, 11,2 milioni di euro, dai quali detrarre le spese di bonifica. Ma la Sap ricorre al Tar del Veneto.
La sentenza
Ora i giudici di Appello hanno annullato la sentenza del Tar, sottolineando come l’assegnazione delle Grazie alla Giesse non sia riconducibile all’asta di quel lontano 2006, ma «a due successivi negozi civilistici di natura transattiva, ai quali l’amministrazione risulta vincolata e cui non può più sottrarsi». Arbitrati, che avevano sanato tutta la confusa battaglia pregressa e dai quali Sap era già stata esclusa. —
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