L’irresistibile pianoforte della stazione di Venezia Santa Lucia
VENEZIA. Nessuno ha saputo resistergli. Quando lo hanno visto in stazione tutti si sono fermati. Grande successo ieri mattina per l'arrivo del pianoforte da strada nell'atrio della Stazione Santa Lucia, donato alla città dalla cantante e compositrice Sofia Taliani che ha inaugurato il progetto United Streets Piano con l'obiettivo di regalare un pianoforte a ogni stazione. Bambini, musicisti e passanti di tutte le età, si sono fermati a guardare chi si è seduto improvvisando brani di musica classica o proprie composizioni, come ha fatto Dimitri Golowaskin, un signore di origini polacche venuto da Mestre per vedere il pianoforte: «Negli anni Ottanta suonavo - ha detto il cinquantasettenne che per primo ha suonato il piano modello August Forster Czechoslowakia - e quando ho letto che sarebbe arrivato in stazione un pianoforte mi è sembrata un'iniziativa bellissima. Volevo esserci».
Il piano è posizionato sotto i tabelloni elettronici con gli orari, nella parete a sinistra entrando in stazione. Gli altoparlanti spesso ne coprono il suono, ma non ne riducono il forte impatto. Doveva essere collocato al centro, di fronte alla vetrata, ma la Soprintendenza ha deciso di metterlo lì. Nonostante sia un po' sacrificato, fa comunque la sua figura: «Sembra di entrare nel soundtrack di un film - ha detto lo studente polacco Matis Wojciechowski - il piano crea delle situazioni surreali e molto belle».
Grandi Stazioni ha accolto l’idea, accogliendo il primo pianoforte a Venezia. Al mondo attualmente ci sono più di 700 piani in 30 città al mondo, ognuno con una scritta «Play me. I’m yours». I turisti in attesa del prossimo treno, seduti sulle panchine lo trovano bellissimo: «È un'idea stupenda - dicono l'irlandese Kelly Mitchell e l'americana dall'Arizona Giorgianaf Frieh - e poi strappa un sorriso a tutti quelli che passano». Chi sarà il prossimo? La sorpresa non è mai finita. Ogni persona suona con il proprio stile e c'è chi cattura il pubblico con una grinta speciale, come il ventenne Nadir Dal Grande. Cappello nero, look un po' dark e una voglia di suonare che copre perfino la voce metallica degli altoparlanti mentre suona con passione «Hit the road Jack» di Ray Charles e il suo pezzo «Libertà». Insomma, il regalo per ora è piaciuto a tutti e nessuno si permetta di dire che disturba perché, come sottolinea Elisabetta, figlia del compositore Ernesto Rubin de Cervin al quale è stato dedicato il piano, uno strumento «emette sempre suoni, mai rumori».
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