Linee Actv, monta l’ira dei pendolari

MESTRE. La riorganizzazione delle linee Actv dell’urbano ed extraurbano, che entra in funzione dal 9 gennaio, anche se sperimentale come promette da tempo l’assessore alla Mobilità Renato Boraso, pronto a correzioni e modifiche, sta scatenando una nuova ondata di malcontento tra i pendolari.

E ci sono lettere di protesta che arrivano ad Actv come quella della signora Ilaria Giubbilo, dipendente dell’Asl 3 e che lavora all’ospedale dell’Angelo. «Abito in via Cavallotti, in famiglia ho una macchina sola che serve a mio marito per lavoro. Da lunedì sarò costretta a comprare un nuovo mezzo, a reinventarmi il modo per andare a lavoro, a costringere mio marito a cercarsi un'alternativa. Se invece vorrò continuare ad usare il vostro (dis)servizio dovrò spiegare a mio figlio di 3 anni il perché quando lavoro di pomeriggio non mi vedrà tornare a casa se non stando sveglio fin oltre le 22. Dovrò spiegare ai miei colleghi perché la mattina darò loro il cambio in ritardo (...) e regalerò all'azienda con buona pace delle contrattazioni sindacali i 15 minuti che mi spettano per il cambio divisa, visto che l'unico mezzo che mi porta direttamente a lavoro è il 3 delle 6.29, che arriva alla stazione dell'ospedale alle 6.44 (se puntuale)», racconta la pendolare. «Il pomeriggio mi va peggio, visto che finisco alle 21 e il 3 è da orario in partenza alle 20.40 o alle 21.30. Non è un problema arrivare a casa alle 22 dopo 8 ore di lavoro», dice polemica.
L’azienda ha risposto alla signora, per la cronaca, fornendo gli orari delle corse e «facendomi sperare nella puntualità delle coincidenze», scrive al nostro giornale, ma «resta il problema che la zona Piave/Stazione è stata tagliata fuori dalla revisione dalle corse. Da 4 corse l'ora ad una ogni mezz'ora. Penalizzando dipendenti e utenza anziché migliorando l'offerta».
Proteste si levano anche sulla pagina Facebook “Sciopero dell’abbonamento Actv”, che raccoglie in queste ore tante lamentele di chi teme che la riorganizzazione riduca la possibilità di muoversi con i mezzi pubblici in città, comodamente. Preoccupano le scelte del Comune di togliere bus da Corso del Popolo per ridurre l’impatto del traffico o la cancellazione della linea H2 che era comoda per quanti devono andare all’ospedale ma hanno problemi a fare lunghi spostamenti a piedi.

Sui problemi in via Piave si sofferma anche Alessandro Baglioni, capogruppo Pd e consigliere municipale a Favaro che da mesi critica la riorganizzazione varata dalla giunta Brugnaro in particolare denunciando i problemi per Campalto e villaggio Laguna. «Nel pieno delle vacanze natalizie sono stati cambiati con largo anticipo gli orari alle pensiline dei bus, lasciando» i turisti e «utenti occasionali privi di qualsiasi informazione, dato che tutto ciò che è scritto da qualche giorno alle fermate non corrisponde ai servizi di questi giorni. Solo un assaggio di quello che succederà dal 9 gennaio». Baglioni prosegue: «Dalla stazione ferroviaria al Villaggio Laguna oggi ci vogliono 17 minuti; da lunedì ne serviranno 33. Sempre per il Villaggio Laguna, dal distretto socio sanitario di via Cappuccina il tempo passa da 16 a 32 minuti. Esattamente il doppio. E in via Piave si rischia il caos. Gli utenti della linea 2 sanno che questo è uno dei tratti più delicati dell'intera città, con i mezzi stracolmi che spesso fanno fatica a caricare tutti gli utenti; il rinvio dell'utilizzo degli autosnodati sulla linea 2 comporterà una riduzione del 30% dei servizi in via Piave, con le linee 31/32 e H1/H2 che saranno rimpiazzate solo dalla linea 3. Possibile che nessuno ci abbia pensato?», si interroga Baglioni che parla di «scelte miopi ed incomprensibili. Forse se il sindaco e l'assessore Boraso prendessero un po' di più i mezzi pubblici si accorgerebbero di quali disastri stanno creando, senza risparmiare un solo centesimo».
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Critiche anche dall’hinterland. Su Facebook ecco una segnalazione: «Ma è normale che praticamente tutti i comuni che circondano Venezia abbiano più corse di Marcon per piazzale Roma e per la stazione di Mestre? 4 corse verso Venezia e 4 verso Marcon (di cui tre alle 6 di mattina completamente inutili) e solo l' 8A (fino alle 9 di mattina) per la stazione da lunedì prossimo. Non c' è modo di avere un dialogo decente tra amministrazione comunale ed Actv per riorganizzare il servizio?». La riorganizzazione delle linee tocca anche Martellago, Scorzè e Noale.
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