Linea aerea del tram di Mestre, bulloni da sostituire
MESTRE. Bulloni da sostituire sulla linea aerea di contatto del tram di Mestre. L’Ati, l’associazione di imprese che hanno realizzato la tramvia di Mestre, ha proposto e concordato con Pmv e Avm una serie di sostituzioni di bulloni dei punti di sostegno della linea aerea di fili che garantiscono energia elettrica al tram. Un intervento che sarà pagato dalle stesse imprese per sostituire decine di bulloni, che si è visto, in questi mesi di attivazione della linea completa della tramvia, hanno dimostrato di non tenere a sufficienza.
Vertice Pmv-Actv. «Andranno a loro spese a sostituire alcuni dei punti di sostegno con bulloni più robusti», ha spiegato l’amministratore di Pmv, Flavio Zanchettin, all’indomani della riunione operativa con i tecnici di Avm, la holding del gruppo Mobilità di cui fa parte anche Actv. Ma Pmv e Avm hanno anche deciso, nell’ambito dei collaudi finali del tram, che sono in corso da alcuni mesi, di eseguire ulteriori e approfondite verifiche: «Si andrà a rivedere dal punto di vista tecnico tutto il progetto della linea aerea di contatto del tram, valutando il progetto iniziale, le specifiche d’uso, i materiali, la realizzazione. Dalla commissione di collaudo avremo l’attestazione della conformità», spiega ancora Zanchettin.
La partita dei conti finali. Una verifica doverosa, prevista dalle norme sugli appalti pubblici, che fa parte della partita, decisiva, della chiusura del contratto con le imprese che hanno realizzato il tram. Tre commissioni sono al lavoro per i collaudi finali dell’opera costata 10 anni di cantieri e 208 milioni di euro. Tra Pmv e Avm e gli uffici legali delle imprese il confronto è aperto per chiudere i conti, fase delicata questa perché il confronto tra dare e avere è condizionato dalle possibili manchevolezze che si evidenziano con il collaudo.
Da settimane i rilievi di Pmv e Avm si sono concentrati sulla tratta San Giuliano-Venezia e in particolare sui problemi che interessano la linea aerea di contatto, che a volte, specie a causa del vento e del maltempo, vede ridursi la tensione dei cavi o qualche gancio togliersi: il 12 maggio il tram era stato fermo tre ore .
Il fatto che ora le imprese del tram abbiano deciso di intervenire per la sostituzione dei bulloni, a loro spese (e senza interferire con il servizio di trasporto visto non sono annunciati fermi tecnici da parte dell’azienda di trasporto) pare una prima risposta ai rilievi mossi dalla committenza sui lavori eseguiti.
Nodo manutenzioni. La novità arriva anche dopo le emergenze dei giorni scorsi legate alle manutenzioni. Mercoledì scorso, dopo un incidente, il numero di tram in esercizio è sceso a quindici (con 5 mezzi fuori uso in deposito) e fino al pomeriggio sono saltate le corse per Marghera perché con 15 tram in corsa non si poteva garantire l’intero servizio. La prossima settimana dovrebbe esserci un confronto con la società Alstom, che ha acquisito il ramo ferroviario della Lohr.
Martedì stop di 20 minuti. Si è, infatti, verificato l’ennesimo, piccolo, intoppo alle corse: colpa di un’auto in panne alla fine del ponte della Libertà in direzione di Mestre. Il tram si è dovuto fermare dalle 16.15 alle 16.35 per la presenza dell’autoveicolo guasto sulle rotaie. L’autista del mezzo si è mosso subito per chiamare un carro attrezzi anticipando i vigili urbani, ma per una decina di minuti le corse si sono fermate e sono state effettuate alcune corse di autobus sostitutivi per caricare i passeggeri scesi dal tram fermo sul ponte e si è aggiunta anche una corsa di bus da Venezia.
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