Linea 80, fallita la mediazione del prefetto

La Provincia va avanti nella privatizzazione della corsa Chioggia-Venezia. Sindacati in rivolta: «Pronti a ricorrere al Tar»

CHIOGGIA. Fallita la mediazione del prefetto, la Provincia ribadisce la decisione di privatizzare la linea 80. Il vertice ieri in Prefettura a Venezia tra Provincia, sigle sindacali del trasporto e comune di Venezia (assente il comune di Chioggia non formalmente invitato) si è concluso con un verbale di mancato accorto e i sindacati pronti a nuove forme di protesta e a ricorrere al Tar per impugnare la delibera con cui la Provincia, giovedì, ha deciso di formalizzare la privatizzazione.

Un vertice lungo ma del tutto ininfluente rispetto alle posizioni che erano state assunte dalle parti nei giorni scorsi. La Provincia, per bocca dell’assessore ai trasporti Giacomo Grandolfo, ha respinto qualsiasi ipotesi di tornare sui propri passi confermando la volontà di procedere con la messa in gara della linea Chioggia-Venezia. «Il bando conterrà tutte le garanzie per i lavoratori e per gli utenti», spiega Grandolfo, «quello che sta emergendo, e che confermano anche i cittadini di Chioggia e alcuni lavoratori chioggiotti che non godono dei privilegi di altri colleghi, è che gli interessi di pochi non devono condizionare l’interesse generale di tutti gli utenti a cui sarà garantita non solo la linea attuale ma anche una maggior percorrenza. La decisione presa dalla giunta Zaccariotto dimostra la capacità della buona politica di decidere comunque per il bene comune». L’immobilismo della Provincia ha provocato reazioni forte dei sindacati che dal 4 dicembre hanno proclamato lo stato di agitazione.

Deliberata la privatizzazione della linea 80

«L’incontro è andato malissimo», commenta Valter Novembrini (Filt Cgil), «la Provincia continua ad ostinarsi su una decisione assurda e unicamente politica. Non ci sono motivi tecnici che supportino la scelta di esternalizzare la linea 80 che rappresenta non il 10% del chilometraggio, ma il 23%. La Provincia non ha voluto nemmeno valutare altre alternative. Actv ha sempre parlato di un piano “b”, ma la Provincia non l’ha nemmeno preso in considerazione. La situazione è grave, nei prossimi giorni riuniremo i lavoratori per valutare nuove forme di protesta e sentiremo i legali per capire se ci sono margini per ricorrere al Tar e impugnare la delibera». Probabilmente non ci saranno blocchi della Romea perché con le festività natalizie la Questura non concederà le autorizzazioni.

«Siamo molti preoccupati», spiega Marino De Terlizzi (Fit Cisl), «non ci sono stati margini di mediazione anche se noi siamo convinti che ci fosse tutto il tempo per analizzare con calma la situazione sedendosi attorno ad un tavolo, anche con l’azienda, perché tra un passaggio e l’altro servirà un anno. Ora valuteremo come reagire a questa totale chiusura della Provincia a cui va dato atto comunque di aver inserito nel bando tutte le clausole garantiste per dipendenti e utenti. Difficile pensare a manifestazioni plateali nei prossimi giorni con le festività».

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