L’incubo Tacito inchioda i maturandi

Pochi studenti del classico sono usciti prima delle quattro ore. Va meglio allo Scientifico: «Nessuna eccessiva difficoltà»
Di Giacomo Costa
USCITA STUDENTI SECONDA PROVA DI MATURITA'. NELLA FOTO CHIARA PASSARELLA DEL FRANCHETTI.
USCITA STUDENTI SECONDA PROVA DI MATURITA'. NELLA FOTO CHIARA PASSARELLA DEL FRANCHETTI.

Seconda giornata campale, quella di ieri, per i maturandi veneziani. Al suono della campanella quasi seimila studenti in attesa del diploma sono tornati sui banchi di scuola per affrontare la seconda prova dell'esame. Diverso per ogni indirizzo, il secondo test preparato dal Miur consisteva in una versione di latino per gli iscritti al liceo classico, una serie di quesiti e problemi di matematica per gli alunni degli scientifici e verifiche sulla prima lingua straniera per i linguistici, oltre a prove di disegno tecnico ed economia aziendale per i tanti istituti tecnici disseminati nel territorio. Rispetto a quanto accaduto con il tema d'italiano, superato appena 24 ore prima, nel secondo giorno sono stati pochissimi gli studenti usciti dall'aula magna prima del termine ultimo dell'esame: fino all'ultimo istante, infatti, tutti hanno tentato di riempire i fogli con qualche nozione in più, mentre i più smaliziati hanno cercato fino alla fine l'aiuto dei compagni più capaci. A Mestre i più veloci ad appoggiare le penne sono stati forse gli alunni del liceo Franchetti, che hanno dovuto vedersela con un brano firmato da Tacito, grande spauracchio di tutti gli iscritti al liceo classico. «Era una versione di oltre 16 righe» ha raccontato Federica Sansò, appoggiata ai cancelli dell'istituto di corso del Popolo con ancora il dizionario in mano «composta da molti periodi distinti, ma anche da costruzioni grammaticalmente complesse». Anche la sua compagna di classe, Chiara Passarella, pure lei riuscita a concludere la prova prima dell'una, sembra confermare la difficoltà del testo. «La versione spaventa sempre, e anche quest'anno non ha mancato di preoccuparci». Più ottimista, Alessandro Zampieri della III C spera in un quindici, «stando a quanto leggo su internet» spiega, cellulare alla mano «dovrei aver tradotto tutto nel migliore dei modi», mentre al suo fianco Carolina Battaglin ed Elena Pantaleoni, della III C, commentano stringendo i denti quanto i professori, nelle ultime settimane, avessero messo tutti in guardia nei confronti dell'autore delle “Historiae” e degli “Annales”. «Sapevamo che Tacito era uno dei più probabili, ma visto quanto è ostico speravamo comunque in qualcun altro». Meno preoccupati, gli studenti del “Giordano Bruno” sono usciti solo dopo le 14, ma per la maggior parte non sembravano aver riscontrato troppe difficoltà nel risolvere i problemi di matematica. «Erano tutti abbastanza semplici, niente di impossibile» taglia corto Desirée Venturoli, della V E «I professori sono stati molto disponibili». Più cupo Marco Serena, che ha sottolineato la differenza con le simulazioni svolte in classe. «Ci avevano consigliato di prepararci su problemi contestualizzati, ma in realtà la maggior parte dell'esame era matematica pura. Fortunatamente anche questa è finita, ora resta la terza prova». Il “quizzone” di lunedì occupa i pensieri della maggior parte degli studenti del liceo scientifico, che comunque sono soddisfatti di non aver dovuto affrontare una seconda prova di fisica: «Che la facciano pure l'anno prossimo» scherza Martina Arcadu, della V F «noi abbiamo già dato».

Giacomo Costa

Argomenti:maturità 2015

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