L’incredibile primato di Chioggia: turisti da 78 Paesi per vedere l’orologio più antico del mondo

Record per uno dei beni più pregiati del patrimonio artistico italiano. Bellemo gestisce il museo verticale: «Prenotazioni da Usa e Canada»

Daniele Zennaro
La torre di Sant'Andrea, che contiene l'orologio funzionante più antico del mondo
La torre di Sant'Andrea, che contiene l'orologio funzionante più antico del mondo

CHIOGGIA. La torre campanaria di Sant’Andrea, che racchiude al suo interno l’orologio più antico del mondo, è forse il pezzo più pregiato dell’enorme patrimonio artistico di Chioggia. È anche uno dei punti di forza della candidatura di Chioggia a Capitale dellaCcultura 2024.

Da qualche anno a questa parte non è più semplicemente il campanile di Sant’Andrea, ma si è riconvertito in museo verticale nel quale, ad ogni piano, si respira tradizione culturale chioggiotta a pieni polmoni.

Il professor Luciano Bellemo da sei anni cura la gestione del museo che porta in cima alla cella campanaria dalla quale si può godere di un panorama della città mozzafiato, spiega ai turisti con poche battute il legame di Chioggia con tante altre città del Veneto e d’Italia e non si stupisce se ora finalmente il centro storico si sta illuminando di una luce turistica propria.

«In sei anni», ricorda Bellemo, «sono venute a visitare l’orologio del Dondi persone da almeno 78 Paesi diversi. Quindi noi non ci stupiamo: c’era già un turismo storico, anche se la città non lo ha mai spinto veramente».

L’orologio più antico del mondo è uno dei punti di forza della candidatura...

«Fino a quando non ne trovano un altro, questo è più antico di almeno cento anni rispetto a quello di Salisbury come ha sentenziato Chris McKay, ora impegnato nel restauro del Big Ben. McKay, dopo la visita all’orologio, è tornato l’anno dopo per rimangiare il pesce che ha trovato buonissimo e tornerà pure l’anno prossimo, non appena il restauro a Londra sarà terminato».

Chioggia Città della Cultura, che messaggio sta passando?

«Il messaggio è già passato, basti pensare che abbiamo gruppi canadesi e americani che si sono già prenotati per visitare la Torre e l’orologio. Gli stessi canadesi hanno scoperto che John Chabot, lo scopritore di quelle terre che noi chiamiamo Giovanni Caboto, era originario proprio di Chioggia. Così come, viste le recenti produzioni, è stata riscoperta dal cinema. Quindi quello che dovevamo ottenere lo abbiamo ottenuto».

C’è ancora rivalità tra Chioggia e Sottomarina?

«Abbiamo fatto dieci anni di guerra per un ponte che i “ciosoti” volevano di legno ed i “marinanti” de “tola” (di tavola, quindi la stessa cosa, ndr). Poi è stato fatto mezzo di legno e mezzo di “tola”. A parte le battute, non credo ci sia più campanilismo. Turismo gastronomico, storico e balneare possono diventare un mix fondamentale. Senza dimenticare la pittura».

C’è il rischio che il centro si converta troppo al turismo e perda abitanti?

«Ci sono troppe case convertite in b&b, bisogna mettere un freno altrimenti si perde la propria fisionomia».DANIELE ZENNARO

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