L’impenetrabile mondo dei giostrai

Facevano parte del mondo dei giostrai e vivevano nei campi nomadi disseminati nella Marca i quattro banditi coinvolti nello schianto di Silea, volti noti alle forze dell’ordine. Giostrai con un curriculum criminale di spessore, associato in particolare ai furti e alle rapine in grande stile.
Un mondo complesso, quello dei giostrai, chiuso e impenetrabile, dove i matrimoni si fanno all’interno della stessa comunità. Difficile che un giostraio sposi un’estranea e se capita, come si narra nella zona della Sinistra Piave, il capo famiglia ripudia il figlio. La solidarietà è un altro aspetto importante della comunità dei giostrai. I soldi di furti e rapine vengono divisi anche con i componenti di altre famiglie. Per pagare gli avvocati oppure spese mediche.
Molto spesso, al termine giostraio si associano i furti e le rapine. Del resto le cronache recenti dicono che sono spesso i giostrai a dimostrarsi esperti nei colpi con l’esplosivo ai bancomat o nei furti nelle abitazioni. Approfittano spesso del loro lavoro itinerante per studiare gli obiettivi da colpire soltanto dopo essersene andati. Certo, non tutto il mondo dei giostrai è quello dei furti o delle rapine.
«Tra loro c’è anche brava gente», spiega un investigatore, «che ha un lavoro e non si sporca le mani con furti o rapine. Conosco una donna, figlia di giostrai, che ha un suo onesto lavoro di lavapiatti in un locale. Con quei soldi mantiene la figlia e non risulta essere mai stata coinvolta in nessun reato. Una persona cristallina e ben inserita nel paese di residenza. C’è un giostraio che lavora in un ristorante: di lui i proprietari ne parlano bene, lavora sodo e non ha mai creato problemi. A volte ci sono anche giostrai che si integrano con gli abitanti del loro stesso comune di residenza».
Per giostraio s’intende il gestore di giostre. In realtà, ora una minima parte di loro fa quel lavoro. Vengono chiamati così perché discendono dai giostrai che nel dopoguerra si sono sparsi per l’Italia, gestivano i luna park itineranti in sagre o feste paesane. Molti di loro, però, ora fanno altro. «In genere», continua un investigatore, «molti di loro si sono specializzati nel montaggio di strutture come palcoscenici o gazebi. Hanno partita Iva e prestano la loro attività in modo regolare. Una curiosità: molti di loro si stanno specializzando nella riparazione dei computer».
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