«L’Idrovia? Fatela bene» Ecco cosa manca al piano

Agricoltori: «Non solo trasporti ma anche sicurezza idraulica e riserva d’acqua» Legambiente: «Boschi, sentieri e ciclopiste per sviluppare economia e turismo»
Di Alessandro Abbadir

MIRA. «L’Idrovia Padova Venezia? La portata progettata è insufficiente per la sicurezza idraulica del territorio rivierasco». A lanciare questo monito a pochi giorni dal deposito del progetto preliminare del completamento dell'Idrovia Padova-mare (il prossimo 8 marzo), è la Confederazione Italiana Agricoltori (Cia). «Lo studio di fattibilità del 2012 sul quale si basa il documento», dice Luca Lazzaro, responsabile territorio e ambiente di Cia Venezia, «parla di un canale con portata insufficiente per la tutela dal rischio idraulico del territorio padovano e veneziano. Si parla infatti di 350 metri cubi al secondo, mentre sarebbe necessaria una portata minima di 450, in modo da riuscire a fare defluire le piene del Brenta Cunetta ed alleggerire il sistema Brenta-Bacchiglione. Confidiamo che in sede di progettazione questo sia rivisto».

La Cia ne sottolinea anche l’aspetto irriguo per le colture. «Oltre ai trasportisti e come scolmatore di piena», continua Lazzaro, «l’idrovia potrebbe diventare anche un grande bacino di invaso per i periodi di siccità, per non trovarci in futuro nell'impossibilità di produrre alimenti».

«Spero», conclude il presidente provinciale Paolo Quaggio, «che nel percorso che porterà da qui al 2021 a vedere l’opera si tenga conto di queste segnalazioni. Potrebbe essere la volta buona per la messa in sicurezza di un territorio che, ricordiamo, per il 30% è sotto il livello del mare».

Legambiente chiede invece di fare un progetto completo. «Alla Regione inserisca aree protette, fasce e macchie boscate , "ponti verdi" per collegare le due sponde, zone umide e bacini di fitodepurazione», spiega Lorenzo Benetti per il circolo Legambiente Sarmazza, «per creare un corridoio ecologico ininterrotto ed interconnesso con quelli già esistenti lungo il Brenta ed altri corsi minori. Un grande “polmone verde” fruibile da tutti. Ed inoltre: una ciclovia che colleghi Padova alla laguna, a Venezia, alle ville della Riviera, incrociando la futura ciclovia del Brenta, al mare e alle spiagge. Questo uso ricreativo e turistico ma anche utile collegamento con la città e la zona industriale. Solo così l'Idrovia potrà essere un grande volano di valorizzazione ambientale,economico e turistico per la Riviera del Brenta e il Piovese».

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