Lido, il Comune rimuove le sedute: senzatetto sulla panchina rossa
I clochard occupano lo spazio dedicato alla lotta contro la violenza di genere. I commericianti furiosi: «Così non si risolvono i problemi, servono soluzioni»
Al Lido scoppia il caso delle panchine rimosse - ufficialmente, per manutenzione - per contrastare il degrado causato dai bivacchi di senzatetto. Molti definiscono questa una «non soluzione, una risposta che non affronta minimamente la radice del problema».
Ora i senzatetto del Lido hanno “adottato” la panchina rossa contro la violenza delle donne che si trova in piazzale Santa Maria Elisabetta. E naturalmente nessuno pensa di rimuoverla.
A metà dicembre il Comune aveva deciso di rimuovere le sei panche in legno dal terminal Actv, posizionate sotto la copertura a forma di vela. Ufficialmente per motivi di «manutenzione», perché ammalorate, precarie e danneggiate dai tarli.
Tuttavia, dietro questa motivazione si nascondeva un’intenzione ben più evidente: contrastare il degrado urbano che si era diffuso in piazzale Santa Maria Elisabetta, dove quei sostegni in legno erano diventati un punto di ritrovo fisso per molti clochard.
Il loro comportamento, condizionato dall’abuso di alcol, aveva contribuito a peggiorare il decoro della zona, con rifiuti sparsi ovunque, cartacce e zaini lasciati a terra, oltre a schiamazzi continui e litigi accesi.
Una scena quotidiana desolante, segnalata alla polizia locale più volte dalle attività commerciali del piazzale. Così, il Comune aveva deciso di rimuovere la panchine, lasciando solo quella rossa, simbolo della lotta alla violenza di genere.
La decisione di rimuovere le panchine ha sollevato un polverone di polemiche, soprattutto sui social, come se l’eliminazione del supporto fisico fosse sufficiente a cancellare il problema.
Con una dichiarazione esplicita, le autorità locali avevano sostenuto che, togliendo le panchine, sarebbe migliorata la situazione, ma per molti cittadini, questa mossa appariva non tanto come “soluzione”, quanto come una semplice azione di “pulizia” visiva, destinata a risolvere superficialmente un problema senza indagare le cause del disagio.
Detto fatto: nei giorni successivi i senzatetto del Lido non sono spariti, anzi, ma si sono spostati a pochi metri di distanza, rifugiandosi sulla panchina che si trova di fronte al terminal Actv, esattamente nello stesso piazzale.
Questa panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza contro le donne, è stata presto danneggiata: la sbarra superiore è stata divelta, circondata dalla solita sporcizia.
Non è tutto. Solo pochi giorni fa la polizia è dovuta intervenire nuovamente perché il gruppo, in evidente stato di ebbrezza, stava creando situazioni pericolose per chi si trovava nei dintorni.
Secondo i cittadini, quindi, «il risultato è stato una semplice traslazione del disagio», e a confermarlo sono anche i lavoratori dell’Edicola Tabacchi del piazzale che hanno più volte segnalato la situazione alle forze dell’ordine: «Adesso sono solo a pochi metri di distanza, ma il disagio rimane. Quando erano qui di fronte, ogni giorno assistevamo a scene apocalittiche, difficili da tollerare. In estate il numero cresce fino a dieci persone, con alcuni che si tagliano i capelli sul posto o addirittura fanno i propri bisogni all’aperto».
Non è mancato il commento di Giovanni Lombardo, titolare dell’osteria Al Giardinetto. «Il problema è anche di natura igienica: siamo un ristorante e durante l’estate queste persone si lavano i piedi nella fontana accanto ai tavoli dei clienti. E’ una situazione che ci mette a disagio, inoltre si ubriacano e infastidiscono le persone».
«Non siamo un’isola felice, è necessario affrontare il problema in modo adeguato» ha aggiunto la consigliera Marina Faraguna.
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