Lido, Tac impossibile per un anziano

Il calvario per prenotare l'esame: mesi di attesa oppure bisogna pagare
L’ingresso dell’ospedale San Camillo. L’Asl continua a tagliare i servizi ai cittadini
L’ingresso dell’ospedale San Camillo. L’Asl continua a tagliare i servizi ai cittadini
 
LIDO.
«Fare una Tac al Lido è diventato impossibile. Anche per questo ci si sente abbandonati e viene voglia di lasciare l'isola». E' l'amaro sfogo di una donna che in questi giorni è stata costretta a fare i salti mortali per veder sottoposto il padre, gravemente malato e anziano, a questo specifico esame. Alla fine ha trovato un varco all'Ospedale Civile, ma lo stress è stato enorme.
 Una vicenda che subisce evidentemente decisioni prese in passato, con la chiusura della Radiologia dell'ex Ospedale al Mare, e quindi la sospensione della convenzione con l'Ospedale San Camillo, scattata l'inverno scorso quando la struttura privata erogava i servizi diagnostici permettendo ai residenti di avere adeguata assistenza senza i costi del «privato». «Ho fatto la richiesta dal medico di base - prosegue la signora P.G. - quindi ho provato a passare per il Cup dell'Asl 12. Morale: per poter andare al San Camillo a fare la Tac ci sarebbero stati tempi lunghissimi. Se però andavo privatamente, solo 15 giorni ma oltre cento euro di spesa. Stiamo parlando di una persona molto anziana, che ha problemi a spostarsi ed è gravemente malata. Ogni spostamento può diventare un ulteriore trauma. All'Ospedale Civile alla fine hanno capito la gravità della cosa, e domani (oggi, ndr) mio padre sarà visitato. Ma per i lidensi è un disastro, un disagio continuo se ti ammali. E' da scappare da questa isola, siamo in balia della fortuna. Dobbiamo pregare di non ammalarci mai». Sul tema interviene la Uil del comparto sanità. «Dire che l'avevamo ribadito tanto tempo fa, non è fare dietrologia - sentenzia Francesco Menegazzi - Questa è la situazione reale cui devono far fronte oltre 23 mila persone residenti tra Lido e Pellestrina. Al Monoblocco c'è una Radiologia pronta a essere occupata dalle strumentazioni e dal personale. Locali predisposti ma non utilizzati, dopo la chiusura di quelli dei vecchi padiglioni dell'ex Ospedale al Mare. Al San Camillo, invece, il diktat della Regione sui tagli ha imposto lo stop alla convenzione che funzionava benissimo con i privati. E ora la gente è costretta invece a pagare di tasca propria se ha bisogno di una visita importante per la propria salute». Lo scorso inverno, il San Camillo era stato costretto a non erogare più servizi convenzionati, non coperti dalla somma stanziata dall'Asl 12.

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