Lido, nuova maxi-darsena da mille posti barca

Ecco il nuovo progetto per la «città sul mare» di Est Capital a San Nicolò
Il progetto della maxi-darsena
Il progetto della maxi-darsena
VENEZIA. Mille posti barca, 500 in meno del progetto originario. Un parcheggio da 500 auto lungo il molo. E poi officine, beauty center, palestra, ristorante e yachting club. Prende forma la nuova città sul mare di San Nicolò, con megadarsena e centro turistico.


Il nuovo progetto firmato dall'architetto Carlo Magnani approda domani all'esame della Conferenza dei servizi presieduta dal commissario straordinario Vincenzo Spaziante. Lo presenta la cordata di Est Capital, finanziaria tra i cui investitori sono Mantovani e Condotte, le imprese del Mose che stanno lavorando alle dighe mobili proprio nell'area adiacente. Più che una darsena è una nuova «città turistica» che dovrebbe sorgere dal lato mare del molo di San Nicolò. Tre chilometri di nuovi moli che andranno a creare il nuovo porto, capace di contenere un numero di barche superiore a quello di tutte le attuali darsene esistenti in laguna. A proteggere la nuova infrastruttura il nuovo molo costruito dal Consorzio Venezia Nuova-Magistrato alle Acque.


Opera complementare al Mose del costo di 50 milioni di euro, giudicato «inutile» dal ministro Lunardi nel 2003 e ora ripescato dal Magistrato alle Acque. Per raggiungere le imbarcazioni - anche yacht di lusso e barche a vela di grandi dimensioni - sarà creata una nuova strada a ridosso dell'area Sic, che correrà sopra il molo sud. L'altra piccola darsena lato laguna potrebbe essere utilizzata come approdo pubblico. «Oggi in laguna manca un posto dove uno possa legare la barca e andare a fare il bagno in mare», dicono i progettisti. «Abbiamo cercato di armonizzare l'intervento e renderlo più compatibile dal punto di vista ambientale», dice l'architetto Magnani, fino a due ani fa rettore dell'Iuav, «saranno create aree verdi alla base della diga, si cercheranno di mimetizzare le grandi spalle del Mose». Non solo cemento dunque. Ma alla base della diga si dovranno anche scavare i fondali per far passare le imbarcazioni di grande pescaggio.


Sorgeranno nuovi edifici alti fino a venti metri per ospitare le officine (4 mila metri quadrati), gli uffici della Capitaneria di porto e i servizi portuali. Ci sarà anche un supermercato da 1300 metri quadrati, negozi, biblioteca e sala conferenze, foresteria (1400 metri quadrati) a servizio dello Yachting club. E poi la nuova «Torre di controllo» in fondo alla diga, piscina e ristorante panoramico a 12 metri di altezza.


Protestano gli ambientalisti, per la trasformazione a uso privato di un tratto di mare, quello di San Nicolò, da sempre paessagisticamente protetto. E anche per gli influssi malefici che mille motori marini e 500 macchine con i loro scarichi potranno avere sulla qualità delle acque delle vicine spiagge dei veneziani. Ma il percorso sembra già segnato. Per facilitare l'iter della darsena il commissario Spaziante ha proposto - e la Conferenza dei servizi approvato, un mese fa - la riduzione dei tempi per la Valutazione di Impatto ambientale regionale, soli 30 giorni. Con i poteri della Protezione civile, Spaziante e il Comune si apprestano dunque a dare il via al piano per la «Riqualificazione dell'ex Ospedale al Mare e aree di prossimità». I progetti per l'ex Ospedale saranno approvati entro il 31 maggio.

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