Lido di Venezia: Excelsior e Des Bains? «In via di guarigione»
VENEZIA. «Siamo come un malato convalescente che ha rischiato di morire, ma ora cammina in riva al mare con la sciarpa al collo. È un po’ bianco in volto, ma ce la farà».
Manfredi Catella parla così di Excelsior e Des Bains, i due grandi alberghi del Lido sottoposti a una «cura ricostituente» finanziaria e gestionale dopo le vicissitudini degli ultimi anni. Catella è alla guida di Coima, la società di gestione del risparmio protagonista a Milano dell’operazione immobiliare Porta Nuova e che dopo il fallimento del progetto di EstCapital ha ereditato la difficile situazione legata al fondo immobiliare Lido di Venezia: che ha in “pancia” appunto i due grandi alberghi a cinque stelle del Lido.
Iniziando a rimettere in moto il loro recupero grazie agli accordi già raggiunti con il partner London & Regional Properties (L+R), perfezionando con il supporto finanziario di Intesa Sanpaolo e UniCredit, l'operazione di ricapitalizzazione del fondo. Un’operazione finanziarie complessiva di 250 milioni di euro. I lavori di ristrutturazione dell’Excelsior sono già iniziati, mentre il Des Bains, chiuso ormai da anni, sarà parzialmente riaperto a fine agosto, in occasione della Mostra del Cinema: un’apertura simbolica di alcuni spazi, in accordo con la Biennale, per ospitare una mostra e alcuni eventi. Catella parla dei progetti sui due hotel, ma anche del «progetto strategico che il governo dovrebbe coordinare sul Lido per farne un asset di attrazione mondiale».
A che punto siamo con la ristrutturazione dell’Excelsior e Des Bains?
«Al Lido siamo arrivati nel 2016 ed è stato un anno dedicato più che altro al subentro. Poi siamo partiti: tra il 2017 e 2018 abbiamo investito 10 milioni di euro, divisi per la stragrande maggioranza in lavori “invisibili” sull’Excelsior. Sono stati realizzati una serie di interventi sulla parte interrata dell’albergo, le centrali elettriche, la caldaia e la parte impiantistica orizzontale, cambiata integralmente. Poi l’assestamento strutturale di tutti i corridoi dell’hotel: sembrano uguali, ma in realtà sono stati sventrati e rifatti. Quindi i lavori sulla cupola, la pavimentazione della terrazza esterna, tutto l’assestamento e la impermeabilizzazione, il restauro della facciata lato via Marconi e di tutte le parte strutturali dell’approdo. Il primo intervento visibile a breve, sarà quello relativo al rifacimento integrale della parte dedicata alla ristorazione e al bar del piano spiaggia, che dovrebbe essere pronto entro luglio».
Si ventilava un’apertura parziale del Des Bains per la prossima Mostra del Cinema: sarà così?
«Sì, anche se il cronoprogramma stabilito prevede di intervenire prima sull’Excelsior e poi sul Des Bains, ma abbiamo anticipato alcuni lavori sulle spiagge, come la ristrutturazione del bar del Des Bains: giustamente la gente si è lamentata per la mancanza del servizio, ma all’inizio di luglio lo apriremo. Stiamo anche completando gli accordi con la Biennale per aprire il piano terra dell’hotel - l’ingresso principale e l’ala a sinistra dell’ingresso, vedremo se riusciremo anche la Sala Visconti - da fine agosto fino ad ottobre con una iniziativa temporanea, un segno di attenzione al Lido: la Biennale farà accoglienza e una mostra. Un primo segno simbolico».
Quando, invece, vedremo ultimati i lavori di recupero del Des Bains?
«Il piano industriale prevede per il 2021 la fine del cantiere dell’Excelsior, chiudendo l’albergo solo nel periodo autunnale e invernale. Poi partiranno i lavori sul Des Bains, che dovrebbero durare altri tre anni. Ma potremmo fare prima: nel disastro che è stato compiuto nel passato, è più semplice intervenire perché è chiuso: si può lavorare, quindi, senza interruzioni, a differenza dell’Excelsior. L’obiettivo è riaprirlo solo come albergo».
Chi gestirà le strutture?
«Oggi abbiamo già London & Regional per l’Excelsior, ma ci siamo riservati la decisione per il Des Bains».
Qual è l’investimento complessivo previsto sui due alberghi del Lido?
«Sull’Excelsior saranno spesi quasi 50 milioni e per il Des Bains l’investimento sarà anche maggiore, attorno ai 60 milioni. Poi molto dipenderà dalle scelte di allestimento del gestore».
Cosa cambierà rispetto all’aspetto attuale dei due hotel?
«Entrambi sono alberghi con una identità forte. L’Excelsior è già un bell’hotel: gli interventi sono di carattere impiantistico strutturale, ma le stanze - pur ovviamente rese più confortevoli - saranno ripristinate negli arredi. Restaureremo la porta moresca, la struttura dell’edificio è così caratteristica, fronte mare, che resterà immutata. Sul Des Bains concorderemo con il gestore. Dovessi decidere io, sceglierei indiscutibilmente di ripristinare l’hotel storico, con la sua anima. Sarà comunque un albergo: se poi avrà le sue 190 stanze, di più o meno, dipenderà dal nuovo gestore».
Avete chiuso recentemente il contenzioso con il Comune sui lavori di viabilità pubblica previsti dall’accordo con EstCapital e mai realizzati: come è finita?
«Sì, abbiamo firmato l’accordo con il Comune e già pagato la prima rata da poco più di 2 milioni e mezzo di euro, sui 5 dell’intesa».
Voi, avete anche il Forte di Malamocco: uno dei tanti “oggetti abbandonati” dell’isola
«Sì: da solo non ha una ragione economica d’essere. Non abbiamo abbandonato il progetto, ma pensiamo possa acquisire valore solo nel momento in cui il Lido attrarrà maggiore popolazione».
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