Licenziato per gli hacker e i subappalti
È ancora tutta da chiarire la vicenda che ha portato al licenziamento del direttore della direzione attività operative di Ames, Lorenzo Lugato.
Anche perché i diretti interessati, amministratore unico ed oramai ex direttore licenziato, parlano il meno possibile. «Confermo che il provvedimento di licenziamento c’è stato ma delle motivazioni non dico nulla per tutelare la privacy della persona coinvolta», mette le mani avanti l’amministratore unico di Ames, Gabriele Senno che ci tiene a precisare: «Le questioni sono tutte lavorative e tecniche e non certo politiche. In questa vicenda la politica non c’entra nulla», dice Senno. E poi commenta, rammaricato: «Non sono mai decisioni semplici da prendere».
Il diretto interessato, Lorenzo Lugato, di Marghera e da vent’anni dipendente di Ames, di parlare ha ancora meno voglia: «Sto valutando il da farsi anche assieme ad un legale perché intendo contestare questo licenziamento e oppormi. Al momento non ho altro da dire: sono sorpreso e amareggiato per questa vicenda. Ne va anche della mia immagine ma non polemizzo con nessuno».
La notizia del licenziamento ha l’effetto di un fulmine a ciel sereno in Comune. Arrivare al licenziamento di un dirigente di una società “in house”, partecipata del Comune, è una pratica rara a Venezia. L’azienda si occupa del coordinamento dei servizi offerti dalle farmacie Ames e del coordinamento delle attività scolastiche di non docenza (personale ausiliario e materno) che Ames eroga nelle scuole e del servizio di ristorazione scolastica. Strutture che erano dirette fino a qualche giorno fa da Lugato della direzione attività operative.
Della decisione i sindacati sono stati informati in un incontro da Senno. L’amministratore ha comunicato che il direttore non era presente «perché non lavora più con Ames».
Quanto basta per scatenare una ridda di voci e domande. E ora vari consiglieri comunali chiedono che Comune e Ames chiariscano al consiglio comunale cosa è accaduto.
«Andrò a chiarire in commissione, certo, ma si sta sollevando un polverone sul nulla e si fa sempre il solito minestrone», dice l’assessore al bilancio e partecipate Michele Zuin. «Io non ho mai rilasciato dichiarazioni in merito», ribadisce. Ma le contestazioni all’origine del provvedimento sono state comunicate al Comune da Senno. Per Zuin la questione si sintetizza così: «Da un lato c’è stato il rischio di perdita totale dei dati dell’azienda dopo un hackeraggio e dall’altra una gara con divieto di subappalto che invece è stato praticato. Ma è un atto aziendale senza alcun contraccolpo per l’azienda», ribadisce.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia